di Valentina Oldani
Il suolo garantisce servizi ecosistemici fondamentali per la vita degli esseri umani, la biodiversità, gli habitat naturali, la nostra stessa sicurezza e la possibilità di alimentarci.
La perdita di fertilità del suolo è uno dei principali processi di degradazione che minaccia la nutrizione ed è riconosciuto come uno dei problemi più importanti a livello globale per la sicurezza alimentare e la sostenibilità in tutto il mondo.
Proprio per questo la Giornata Mondiale del Suolo 2022 (#WorldSoilDay) e la sua campagna "Il suolo: dove comincia l'alimentazione" mirano a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di mantenere sani gli ecosistemi e il benessere umano, affrontando in modo finalmente virtuoso la gestione del suolo, aumentando la consapevolezza, e incoraggiando le società a migliorare la salute del suolo.
Il 95% del cibo che sfama la popolazione mondiale proviene dal suolo, e dei 18 elementi chimici presenti in natura essenziali per le piante, il terreno ne fornisce 15, mentre tre sono assorbiti dalle piante attraverso la fotosintesi.
Un suolo sano è intimamente correlato a una produzione sana di cibo. In assenza di questi requisiti, più di 2 miliardi di persone nel mondo rischiano la fame.
Ricordiamo che la Giornata Mondiale del Suolo (WSD) si tiene ogni anno il 5 dicembre proprio per focalizzare l'attenzione sull'importanza di un suolo sano e per sostenere la gestione sostenibile delle risorse del suolo.
Una giornata internazionale per celebrare il suolo è stata raccomandata dall'Unione internazionale delle scienze del suolo (IUSS) già nel lontano 2002.
La Conferenza della FAO ha approvato all'unanimità la Giornata mondiale del suolo nel giugno 2013 e ne ha richiesto l'adozione ufficiale alla 68° Assemblea generale delle Nazioni Unite. Nel dicembre 2013 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 5 dicembre 2014 come la prima Giornata Mondiale del Suolo. La FAO, nell'ambito della Global Soil Partnership (GSP), ha ricevuto il mandato ufficiale per facilitare l'attuazione della Giornata mondiale del suolo.
La situazione in Italia
Tutti noi conosciamo la situazione disastrosa del suolo italiano soprattutto per le tragedie che incessantemente coinvolgono gli essere umani e gli habitat a causa di una gestione dissennata di uno dei nostri bene più preziosi.
Il WWF, in occasione della WSD, ci ricorda come il Rapporto ISPRA 2022 sul consumo del suolo evidenzi che in Italia continuiamo a perdere 2 metri quadri di suolo al secondo. Nel 2021 la media è stata di 19 ettari di suolo persi al giorno, vale a dire il valore più alto degli ultimi 10 anni.
Ad oggi - afferma il WWF in una nota - 21.500 km quadrati di suolo italiano sono cementificati e solo gli edifici occupano 5.400 km quadrati, una superficie pari alla Liguria.
I servizi offerti dallo strato superficiale del pianeta sono tanti e tutti fondamentali. Il suolo permette:
- le produzioni agricole a del legname
- lo stoccaggio di carbonio
- il controllo dell’erosione
- l’impollinazione
- la regolazione del microclima
- la rimozione di particolato e ozono
- la disponibilità e purificazione dell’acqua
- la regolazione del ciclo idrologico.
Nonostante queste funzioni, il suolo continua ad essere invaso, impermeabilizzato e cementificato a livelli impressionanti.
Come evidenziato nel Rapporto ISPRA, il suolo perso in Italia dal 2012 ad oggi avrebbe garantito l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che, restando sulle superfici impermeabilizzate da asfalto e cemento, non sono più disponibili per la ricarica delle falde, aggravando anche la pericolosità idraulica dei nostri territori che dal 2000 al 2019 ha causato 438 morti in Italia (Fonte CNR-Irpi).
"L’Italia è un Paese fragile: oltre il 16% del territorio - ha dichiarato Luciano Di Tizio, Presidente WWF Italia - è in aree ad elevato rischio irogeologico e sono 6 milioni le persone interessate. Per non ripetere altri drammi come quello di Ischia, l’ultima cosa che dobbiamo fare è continuare a costruire. Invece i dati ci dicono che nel 2021 abbiamo raggiunto il picco di cementificazione degli ultimi 10 anni".
La distruzione dei suoli ha un impatto diretto sulla biodiversità e comporta la distruzione e la frammentazione degli habitat naturali.
Sempre secondo il Rapporto ISPRA del 2022, quasi il 45% del territorio nazionale risulta classificato in zone a elevata o molto elevata di frammentazione. Tale processo contribuisce a rendere elevato il tasso di estinzione a scala globale, tanto che la frammentazione degli ambienti naturali è ritenuta tra le principali minacce alla diversità biologica. Riduce infatti la mobilità delle specie e lo scambio genetico, intaccando nel medio-lungo termine la vitalità delle popolazioni naturali e rendendole più suscettibili agli effetti negativi dei fenomeni locali.
Il consumo di suolo e la frammentazione, ricorda il WWF Italia, vanno a indebolire anche le aree protette. Se ridotte a isole immerse in un mare di infrastrutture di natura antropica, i parchi non sono in grado nel lungo periodo di svolgere il ruolo per cui sono state designate: preservare la biodiversità. "La frammentazione - si legge nella nota del WWF Italia - deve essere ridotta sia attraverso un’integrazione degli strumenti di pianificazione urbanistica e infrastrutturale con le reti ecologiche, sia con interventi di ripristino della naturalità di tanti ambienti che appaiono oggi degradati, in modo che, una volta inclusi all’interno di un sistema di connessione, possano svolgere il loro ruolo in modo efficace".
E la legge sul consumo del suolo?
In Italia si discute senza successo di una legge sul consumo del suolo dal 2012. Il WWF Italia sostiene da sempre questa esigenza che oggi è ancora più urgente visto che la Commissione Europea nel 2021 ha approvato la nuova Strategia europea per il suolo al 2030 - Suoli sani a vantaggio delle persone, degli alimenti, della natura e del clima - impegnandosi a promuovere una Direttiva sul tema entro il 2023.
La strategia europea chiede che tutti gli Stati membri evitino di consumare suolo (zero net land take) e risanino i propri suoli tramite azioni da attuare principalmente entro il 2030:
- ripristinare i terreni degradati
- combattere la desertificazione
- aumentare il carbonio nei terreni agricoli
- garantire che entro il 2050 tutti gli ecosistemi terrestri siano in buone condizioni.
Il WWF Italia ha avanzato la richiesta a Parlamento e Governo di riprendere rapidamente il lavoro portato avanti a livello legislativo negli ultimi 10 anni e approvare finalmente una legge che si muova nella logica del Bilancio zero del consumo del suolo per impedire le nuove costruzioni in aree rimaste libere e stimolando il recupero di quelle già occupate e degradate che nelle sole aree urbane rappresentano oltre 310 km quadrati di edifici non più utilizzati: una superficie pari all’estensione di Milano e Napoli dove realizzare quanto necessario senza compromettere nuovi territori e nuovo suolo fertile.
La biodiversità
Il suolo è una delle componenti principali dell’ambiente: tutti gli organismi viventi, piante, animali ed esseri umani traggono sostentamento dal suolo e hanno bisogno di esso per la vita e l’accrescimento.
Il suolo, ci ricorda il WWF, è costituito da elementi minerali ed organici, oltre ad acqua, aria e organismi viventi e sono soprattutto questi ultimi a regolare la disponibilità di nutrienti, da cui dipende la fertilità dei suoli. Quando si parla di biodiversità del suolo ci si riferisce alla straordinaria varietà di organismi che vivono nel terreno: un cucchiaino da tè di terra del peso di circa 1 grammo può contenere un miliardo di cellule batteriche (corrispondenti a circa 10 mila genomi batteri differenti), fino a un milione di funghi, circa un milione di protisti e molte centinaia di nematodi e artropodi.
Dovrebbe apparirci molto chiara l'importanza vitale del suolo.
Giornata Mondiale del Suolo 2022 →
Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici - Rapporto ISPRA 2022 →
Rapporto ISPRA sul dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio - Edizione 2021 →
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