Dall’8 al 14 marzo si svolgerà la Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale, promossa dalla World Action on Salt & Health (WASH), associazione con partner in 100 Paesi dei diversi continenti, costituita nel 2005 per migliorare la salute delle popolazioni, attraverso la graduale riduzione dell’introito di sale fino a meno di 5 grammi al giorno, corrispondenti a circa 2 grammi di sodio, target raccomandato dall’OMS.
Tenendo conto che, a causa della pandemia da Covid-19, sono aumentati il tempo trascorso a casa e, di conseguenza, il ricorso alla cucina casalinga, WASH ha dedicato la settimana mondiale 2021 al tema More flavour, less salt (Più sapore, meno sale) per sensibilizzare la popolazione a utilizzare meno sale in cucina e a tavola, in particolare affinando le ricette o creandone delle nuove ugualmente saporite.
WASH ricorda che ci sono tanti modi per insaporire il cibo senza aggiungere il sale ai pasti cucinati a casa e sottolinea l’importanza di ridurre l’uso di prodotti alimentari che possono contenere molto sale come salse di soia, ketchup, condimenti per insalata, salumi, sughi pronti, cibi in scatola o precotti ecc.
Obiettivi di WASH
Obiettivi di World Action on Salt & Health sono:
- sensibilizzare i Governi sulla necessità di un'ampia strategia di popolazione multisettoriale in materia
- incoraggiare le aziende alimentari multinazionali a ridurre il sale nei loro prodotti, considerato che in molti Paesi circa il 60-80% del sale consumato non è aggiunto durante la cottura dei cibi o a tavola, ma è già presente in cibi processati e confezionati.
Un consumo eccessivo di sale favorisce, infatti, un aumento della pressione arteriosa, con conseguente incremento del rischio di insorgenza di gravi patologie cardio-cerebrovascolari correlate all’ipertensione arteriosa, quali infarto del miocardio e ictus cerebrale, ed è stato associato ad altre malattie cronico-degenerative, quali tumori, in particolare dello stomaco, osteoporosi e malattie renali.
Alcuni dati: le donne più virtuose
A livello globale il consumo giornaliero di sale supera ampiamente il valore raccomandato dall’OMS e in alcune parti del mondo raggiunge i 15 grammi/die. In Italia nel periodo 2018-2019 è stato riscontrato, attraverso la raccolta delle urine delle 24 ore in campioni di popolazione di età 35-74 anni residenti in 10 Regioni, un consumo medio giornaliero di sale pari a 9,5 grammi negli uomini e 7,2 grammi nelle donne.
Rispetto alla precedente rilevazione del periodo 2008-2012, in cui erano stati riscontrati valori di 10,8 g negli uomini e 8,3 g nelle donne, è stata osservata una riduzione del consumo di sale di circa il 12%, più di un terzo dell’obiettivo indicato nel Global action plan for the prevention and control of noncommunicable diseases 2013–2020 dell’OMS, che prevede una riduzione relativa del 30% del consumo medio di sale/sodio nella popolazione entro il 2025.
Tuttavia, il consumo di sale della popolazione italiana adulta resta ancora ben al di sopra di quello raccomandato dall’OMS, sia per gli uomini sia per le donne: nel periodo 2018-2019, infatti, è risultato inferiore a 5 grammi/die soltanto nel 9% degli uomini e nel 23% delle donne, in miglioramento rispetto al 4% degli uomini e al 15% delle donne del periodo 2008-2012.
È, quindi, fondamentale proseguire l’impegno da parte delle aziende alimentari, delle istituzioni e dei cittadini per la riduzione dell’introito di sodio attraverso la riformulazione dei prodotti alimentari e il minor ricorso all’utilizzo del sale in cucina e a tavola.
WASH raccomanda 5 azioni concrete per ridurre il consumo di sale a meno di 5 grammi al giorno:
- usare erbe, spezie, aglio, peperoncino, erbe aromatiche, pepe nero e agrumi al posto del sale per aggiungere sapore al cibo
- scolare e risciacquare verdure e legumi e in scatola e mangiare più frutta e verdura fresca
- controllare le etichette prima di acquistare per scegliere prodotti alimentari meno salati
- ridurre gradualmente il sale nelle ricette preferite consentendo alle papille gustative di adattarsi
- non mettere a tavola sale e salse salate, in modo che anche i più giovani della famiglia si abituino a non aggiungere il sale.
Guadagnare salute e Piano nazionale della prevenzione
In Italia l'impegno in tal senso è promosso dal Ministero della Salute sia con il Programma Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari (DPCM 4 maggio 2007), nel cui ambito sono stati siglati numerosi Protocolli d’intesa tra il Ministero e associazioni di produttori di alimenti artigianali o industriali volti a ridurre il contenuto di sale in diverse categorie di prodotti alimentari, sia con il Piano Nazionale della Prevenzione.
La riduzione del consumo eccessivo di sale ha rappresentato, infatti, uno degli obiettivi centrali del Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) 2014-2018, prorogato al 2019, che è stato perseguito dalle Regioni attraverso lo sviluppo di iniziative comprendenti, tra l’altro, accordi intersettoriali locali e attività informative per la popolazione e formative per operatori connessi al settore alimentare.
Anche il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, approvato con Intesa Stato-Regioni del 6 agosto 2020, prevede una linea strategica di intervento per la riduzione del consumo di sale, confermando l’importanza dell’obiettivo nel contesto della promozione di una sana alimentazione per la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili.
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