Il 26 aprile 2021 si è svolto in videoconferenza un vertice informale Agrifish tra i Ministri dell'Agroalimentare dell'Unione europea. Si sono affrontati temi determinanti e con non poche criticità in riferimento alle diverse posizioni dei Paesi membri, come lo stato di avanzamento della riforma della Politica Agricola Comune (PAC), la strategia sul benessere animale, l'attuale situazione dei mercati agricoli e le questioni relative al commercio.
Il Ministro delle Politiche Agricole e Alimentari, Stefano Patuanelli, ha esposto la posizione italiana sul pacchetto di riforma della PAC post‑2020 e i relativi Piani Strategici. Sul piano del negoziato, il Ministro ha ribadito il sostegno italiano alla proposta della Presidenza portoghese di destinare oltre il 20% del montante nazionale degli aiuti diretti della PAC agli incentivi ecologici e la necessità di aumentare le misure di adattamento a tutela del reddito degli agricoltori fino al 3% della dotazione per sostenere le assicurazioni e gli altri strumenti di gestione del rischio. Il Ministro ha poi sottolineato che la definizione di agricoltore attivo* deve essere stabilita con criteri oggettivi e non discriminatori.
Per quanto riguarda la strategia europea per il benessere animale, il Ministro Patuanelli ha evidenziato che per migliorare in modo concreto e duraturo le condizioni di benessere degli animali è necessario definire degli standard minimi, superiori ai requisiti minimi stabiliti dalle leggi e basati su criteri oggettivi e misurabili.
"Il benessere animale - afferma il Ministero in una nota - rappresenta il presupposto fondamentale per una produzione zootecnica più sostenibile e a cui concorrono una serie di fattori da presidiare contemporaneamente e attraverso un approccio integrato". I fattori individuati sono:
- stato sanitario di ogni animale
- gli spazi vitali a disposizione
- la biosicurezza
- il miglioramento genetico
- le emissioni nell'ambiente
- una corretta gestione dei farmaci veterinari.
Da qui l'opportunità di utilizzare strumenti che possano stimolare i comportamenti virtuosi degli allevatori, come la proposta di una etichetta di portata europea per il benessere animale su cui il Consiglio si è espresso a dicembre, strumento per fornire ai consumatori informazioni più chiare e complete e per migliorare la competitività delle imprese che desiderano aderirvi.
*L’agricoltore attivo è una definizione nuova della PAC 2015-2020 con l'obiettivo di selezionare i beneficiari dei pagamenti sia del primo pilastro (pagamenti diretti) che del secondo pilastro (sviluppo rurale) ai soli agricoltori in attività (active farmers), escludendo i soggetti per i quali l’agricoltura non è una parte significativa della propria attività economica. L’agricoltore può dimostrare il requisito di agricoltore attivo se rientra in una delle sei fattispecie:
1) pagamenti diretti percepiti nell’anno precedente sotto una certa soglia: 5.000 euro per le aziende prevalentemente ubicate in montagna e/o zone svantaggiate; 1.250 euro nelle altre zone;
2) iscrizione all’Inps, in qualità di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale (Iap) o colono o mezzadro;
3) titolari di partita Iva, attivata in campo agricolo prima del 1° agosto 2014; per le “altre zone”, a partire dal 2016, con dichiarazione annuale Iva;
4) proventi totali ottenuti da attività agricole nell’anno precedente pari ad almeno un terzo dei proventi totali ottenuti nell’anno precedente;
5) importo annuo dei pagamenti diretti pari ad almeno il 5% dei proventi totali ottenuti da attività non agricole nell’anno precedente;
6) la sua attività principale o il suo oggetto sociale è l’esercizio di un’attività agricola.
Credits: Council of the European Union
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