A conclusione dell’anteprima in live streaming di NovelFarm, lo scorso 25 marzo, durante una tavola rotonda, si sono affrontati i temi cruciali relativi alle coltivazioni fuori suolo.
Hanno partecipato alcuni operatori specializzati nell’indoor e vertical farming in Italia e all’estero: Mattia Accorsi, Light Biologist di C-LED (gruppo Cefla), Luca Travaglini, Co-founder e Co-CEO di Planet Farms, e Pierluigi Giuliani, Co-founder e CEO di Agricola Moderna.
Il confronto è stato moderato da Fabio Gallo, conduttore di Linea Blu.
Agricoltura tradizionale e vertical farm
Uno degli argomenti più volte emersi è stato il confronto tra agricoltura tradizionale e innovativa, intesa come indoor e vertical farming.
Anche se quella fuori suolo è solo una nicchia, la diffidenza e il pregiudizio da parte dei consumatori sono stati superati attraverso la prova in tavola: prodotti di qualità, sostenibili e con una shelf life più lunga che non costringe a un consumo in pochissimi giorni. Un cambio di atteggiamento ottenuto anche grazie alle campagne di comunicazione delle imprese impegnate in questo settore.
"Nell’immaginario collettivo - afferma Luca Travaglini - l’agricoltura è romantica, mentre la nostra è più concreta. Ma questa tecnologia permette di preservare la biodiversità: si recuperano semi che non si possono utilizzare in agricoltura tradizionale. Noi ad oggi, per esempio, abbiamo sviluppato 95 varietà, che lanceremo sul mercato poco per volta, per offrire al consumatore prodotti diversi.”
Il vertical farming, quindi, è un’opportunità per l’agricoltura stessa poiché consente, grazie alla capacità di immagazzinamento di dati e alla conseguente ricerca, di trovare soluzioni a problemi reali, impattanti per l’ambiente.
L'apertura anche da parte delle istituzioni e dell'associazionismo verso queste forme di agricoltura alternativa lo dimostra: Confagricoltura ha premiato proprio Planet Farm nel 2020 per il contributo all’innovazione dell’azienda. Inoltre, si segnala l’introduzione di un codice Ateco dedicato, voluta dall’Onorevole Luciano Cillis, e i fondi stanziati dal PNRR per l’agricoltura sostenibile.
Il mercato cresce
Il vertical farming è un settore che non può più essere ignorato anche per la crescita che ha avuto. "Negli ultimi sei anni la vertical farm è passata da essere un trend a qualcosa di veramente concreto, una realtà industriale - ha detto Mattia Accorsi. - Nel 2020, in particolare, ci si è trovati costretti a ragionare su tematiche molto calde, come la sostenibilità, il Km 0 e in molti hanno voluto rivoluzionare le loro tecniche di produzione". Si pensi che C-LED ha visto quasi una decuplicazione degli ordini delle sue lampade led nell’ultimo anno.
Anche la varietà di prodotti coltivati si è ampliata: se per molto tempo l’indoor farming ha permesso di spaziare nella coltivazione orticola e floricola, in particolare baby leaf, IV gamma ed erbe aromatiche, oggi si assiste ad un’esplosione di richieste anche di piante molto particolari, come lo zafferano, la canapa medicale, il tabacco.
Ricerca, tecnologie e sostenibilità
Planet Farm, dal 2015 ad oggi, ha investito quasi 50 milioni in R&D; in Agricola Moderna, su 18 persone, 14 sono dedicate alla Ricerca e Sviluppo.
L’agricoltura fuori suolo è una soluzione davvero sostenibile se si guarda alla filiera nel suo complesso, dalla semina al confezionamento: si pensi all’abbattimento del consumo di acqua e di suolo, di emissioni e scarti, agli effetti di una shelf life più lunga, alla riscoperta della biodiversità. Ma richiede ancora tanta ricerca per risolvere gli impatti negativi ambientali che ancora comporta, come l’alto consumo energetico.
Mattia Accorsi ha citato a questo proposito la ricerca e l’evoluzione nei sistemi di illuminazione: "Nel settore delle serre, siamo già molto avanti grazie a una lampada ad altissime performance energetiche ed efficienza (le micro moli di fotoni fotosinteticamente attivi emesse da una lampada a parità di watt). Per quanto riguarda le vertical farm, negli ultimi sei mesi abbiamo portato a termine una lampada per l’indoor farming che permette più o meno un abbattimento del 40-50% dei consumi energetici, che significa ridurre di altrettanti watt l’energia che serve per la dissipazione termica delle lampade: potremmo dunque essere agli albori di una svolta nella tecnologia led per ottenere una sostenibilità che oggi non era ancora stata raggiunta".
"La nostra agricoltura - spiegano Giuliani e Travaglini - è fatta di agronomi, biologi, tecnologi, ingegneri, softwaristi, architetti. La nostra forma di agricoltura è un connubio tra tecnologia, natura, ambiente ed è quindi capace di stimolare le persone, portare nuove professionalità".
Inoltre esistono professionisti che si specializzano nella selezione di sementi, nutrienti, biostimolanti specifici per il vertical farming, per aumentare la shelf life, la croccantezza dei prodotti, la qualità.
Fondamentale è anche la formazione dell’imprenditore che decide di entrare in questo settore perché non si tratta di una tecnologia che si può comprare out of the box: è necessario decidere chi è il cliente finale, su che scala si vuole vendere, le dimensioni del mercato.
Da start up a impresa
"Oggi - ha puntualizzato Travaglini - in tutto il mondo sono più le società che non superano il periodo di start up rispetto a quelle che si affermano perché questa agricoltura richiede tantissimo capitale iniziale e se non si ha un prodotto realmente differente è difficile valorizzarlo nel modo giusto."
Inoltre, è un percorso in cui si procede anche "per errori necessari" come afferma Giuliani, che cita come esempio la tendenza delle start up a lavorare prima sull’aspetto tecnologico, invece di concentrarsi sul miglioramento di una filiera produttiva che esiste già.
I risultati, però, si vedono. Agricola Moderna, fondata nel 2018 come laboratorio, ora è un impianto produttivo a Melzo di 800 mq di coltivato dove si lavora su tutti i passaggi della filiera produttiva fino al prodotto confezionato, che si trova sugli scaffali della GDO con Carrefour e online con Cortilia; oggi stanno lavorando a un progetto quindici volte più grande.
Planet Farm è a un mese dal lancio dello stabilimento di Cavenago, un sito fortemente automatizzato dove con 12 persone si producono tra le 40mila e le 60mila confezioni di insalata al giorno, e a breve aprirà altri tre stabilimenti in Italia e altri all’estero.
Il gruppo Cefla di cui fa parte C-LED, continua a seguire progetti negli Stati Uniti, in Cina, negli Emirati Arabi, oltre ovviamente in Europa e Italia.
NovelFarm è l'evento italiano interamente dedicato alle nuove tecniche di coltivazione, fuori suolo e vertical farming. AquaFarm è la mostra-convegno internazionale dedicata ad acquacoltura e industria della pesca sostenibile. Quest’anno affiancate da AlgaeFarm, appuntamento dedicato a tecnologie e applicazioni in alghicoltura.
La terza edizione di NovelFarm si terrà a Pordenone il 9-10 giugno 2021
Photo by Planet Farms
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