Una cantina di ghiaccio a 2.000 metri di quota

Una cantina di ghiaccio a 2.000 metri di quota

I vini di Valle Camonica sono protagonisti di un progetto del Consorzio Pontedilegno-Tonale che ha coinvolto il Consorzio Vini di Valcamonica, la Cantina Bignotti e Unimont, l’Università della Montagna

Notizie dal mondo agroalimentare:
prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

01

Febbraio
2022

Il Consorzio Pontedilegno-Tonale, il Consorzio Vini di Valcamonica, la Cantina Bignotti e “Unimont: Università della Montagna” sede di Edolo dell’Università degli Studi di Milano si sono posti l’obiettivo di studiare come cambiano le qualità organolettiche del vino e individuare tecniche di viticoltura sostenibile, in condizioni assai differenti da quelle di solito utilizzate per l’affinamento del vino.

Il progetto

All’inizio dell’inverno sono state collocate all’interno di una cantina di ghiaccio, realizzata per l’occasione al Corno d’Aola a 2.000 metri di quota dall’artista camuno Ivan Mariotti, circa 200 tra le migliori bottiglie del territorio. La Cantina Bignotti ha depositato i suoi rossi IGT e gli spumanti Supremo e Brut metodo classico, mentre il Consorzio Vini di Valcamonica, che riunisce al suo interno 12 cantine, ha scelto di partecipare all’esperimento con una trentina di etichette tra rossi, bianchi e passito. Le cantine che aderiscono al Consorzio Vini di Valcamonica sono le seguenti: Azienda Agricola Concarena, Azienda Agricola La Muraca, Azienda Agricola Rodella, Azienda Agricola Togni-Rebaioli, Azienda Agricola Scraleca, Azienda Agricola Vi Bu, Cantina Carona, Cantina Flonno, Cantina Monchieri, Cantina Zanetta, Cascina Casola, Rocche dei Vignali.

L’iniziativa ha ovviamente anche uno scopo scientifico: servirà infatti a capire meglio come l’alta quota e il freddo invernale possano contribuire a migliorare l’affinamento in bottiglia dei vini locali. Il contributo scientifico all’esperimento è stato affidato a “Unimont: Università della Montagna” polo di eccellenza dell’Università degli Studi di Milano che ha sede a Edolo, nel comprensorio Pontedilegno-Tonale, e rappresenta quindi un ulteriore tassello che caratterizza il progetto nella sua territorialità.

Gli obiettivi

“Questo esperimento ha l’obiettivo di indagare l’effetto delle caratteristiche climatiche delle quote montane più elevate - caratterizzate dal freddo e dal ghiaccio - sul processo di affinamento dei vini prodotti in Valcamonica. Infatti, verranno effettuate una serie di analisi chimico-fisiche e organolettiche sia sui vini collocati nell’igloo che su quelli lasciati nelle cantine delle aziende in fondovalle, che consentiranno una prima comparazione necessaria a verificare l’effetto delle condizioni di quota e a meglio orientare la ricerca nei prossimi anni. Il coinvolgimento dei ricercatori e degli studenti del polo Unimont in questa esperienza è in piena coerenza con la “mission” della sede decentrata della Statale di Milano, ovvero trasformare le specificità dei territori montani in punti di forza anziché elementi di debolezza grazie ad approcci innovativi e collaborazioni strategiche con le forze territoriali, dalle imprese agli Enti locali, alla popolazione residente e ai turisti” - spiega Anna Giorgi, responsabile di Unimont.

Durante la prossima stagione estiva i risultati saranno disponibili anche per gli ospiti che trascorreranno le proprie vacanze nel territorio camuno che avranno l’opportunità di scoprire le peculiarità e le caratteristiche della viticoltura locale.

Il territorio

Grazie all’attività del Consorzio Valcamonica IGT dal 2004 è stata riconosciuta l’Indicazione Geografica Tipica (IGT) dei vini della Valle Camonica e approvato un preciso disciplinare di produzione. L’impegno dei viticoltori della valle ha portato in poco tempo a un recupero della viticoltura nella zona. L’estirpo dei vigneti si è completamente arrestato e sono sempre più i giovani che impiantano nuovi vitigni valorizzando il nostro territorio, ottenendo prodotti di grande qualità.

Il risultato è, oltre agli indubbi benefici nella prevenzione di dissesti idrogeologici, un lento cambiamento del paesaggio della Valle Camonica con il recupero dei valori autentici del vino. Il territorio è un chiaro esempio di viticultura di montagna e agricoltura eroica, caratterizzata da coltivazioni su impervi pendii e rese uva molto ridotte ma da cui nascono vini di pregio con grandi mineralità e carattere.

Foto di Mauro Mariotti


Condividi su: