Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferifo a Enrico Parisi, 29enne delegato dei giovani della Coldiretti Calabria di Corigliano-Rossano (CS), il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana "per il suo appassionato contributo alla promozione di pratiche di sostenibilità sociale, ambientale ed economica" in occasione della consegna delle onorificenze OMRI conferite motu proprio a cittadini distintisi per atti di eroismo e impegno civile.
Giovane imprenditore agricolo dopo la Laurea in economia aziendale e management alla Bocconi di Milano e l’esperienza in Brasile con la Camera di Commercio di Rio de Janeiro nel settore vitivinicolo, nel 2016 ha scelto di ritornare in Calabria a lavorare nell’azienda di famiglia che produce olio biologico DOP Bruzio Colline Ioniche Presilane da tre generazioni.
All’interno dell’azienda ha creato "+ che olio coltiviamo cultura" e ha inaugurato, in collaborazione con la cooperativa I figli della luna, il primo orto sociale di Corigliano Rossano: con il motto "crescere insieme per crescere meglio" piante di pomodori e peperoni sono state utilizzate come strumento di pedagogia agricola per persone disabili.
Dal 2017 è giovane dirigente della Coldiretti prima come delegato provinciale di Giovani impresa Coldiretti Cosenza e poi della Regione Calabria.
"Sono molto onorato dell’onorificenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - ha detto Parisi - e la considero un riconoscimento per tutti i giovani agricoltori che ogni giorno si impegnano per la crescita economica della nostra regione e per costruire un mondo migliore anche dal punto di vista sociale e ambientale dei nostri territori".
L'agroalimentare salva anche a Scampia e a Palermo
Ciro Corona, 40 anni del quartiere di Scampia, Napoli, è stato nominato Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana "Per il suo quotidiano e instancabile impegno nella promozione della legalità e nel contrasto al degrado sociale e culturale".
Laureato in filosofia, dal 1998 lavora come operatore sociale nel ruolo di educatore di strada e di comunità. Socio fondatore, nel 2008, dell'associazione (R)esistenza Anticamorra, di cui è Presidente, e, nel 2012, della Cooperativa sociale (R)esistenza. Così descrive il suo impegno: "(R)esistenza ha sempre avuto una idea di sociale differente, un sociale non assistenziale ma responsabile. Pensiamo che sia dal basso che si producano gli anticorpi per contrastare malapolitica e camorra. Mostrando alla gente nuovi modelli di sviluppo e generando una possibilità di scelta. Quella possibilità di scelta che per tanti anni è mancata. È solo vivendo il territorio che si fa antimafia". Attraverso l'associazione, Ciro Corona gestisce anche il Fondo Rustico Amato Lamberti, il primo bene agricolo confiscato di Napoli sul quale vengono ora prodotti vino, miele, confetture e birra artigianale secondo la logica dell'agricoltura sociale, ad esempio, con percorsi lavorativi individualizzati per detenuti.
È diventato un punto di riferimento per quanti resistono alla criminalità organizzata, ha creato uno sportello anti-camorra ed è coordinatore del polo socio-culturale intitolato a Gelsomina Verde, giovane ventiduenne vittima della camorra.
Nicoletta Cosentino, 49 anni di Palermo, è diventata Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana "Per il suo esempio di reazione e per il contributo offerto nella promozione di una cultura di contrasto alla violenza sulle donne e di recupero delle vittime di abusi".
Vittima di violenza domestica, dopo un percorso di recupero intrapreso nel centro antiviolenza Le Onde Onlus di Palermo, riesce a superare una storia personale di abusi e a ricostruire la propria vita. Frequenta uno stage formativo presso un laboratorio di produzione alimentare che la porterà a ricostruire e riscoprire sé stessa e anche la sua passione per la cucina.
Da qui l'idea di avviare un'attività imprenditoriale: grazie anche al supporto della rete Di. Re. Donne in rete contro la violenza, ottiene la copertura per un finanziamento da Banca Etica e crea "Le Cuoche Combattenti", un laboratorio artigianale di conserve e prodotti da forno. Attraverso questa iniziativa mette a disposizione delle altre donne il suo difficile trascorso ma soprattutto la sua esperienza di riscatto e lancia un messaggio di incoraggiamento e di speranza per quante ancora non hanno il coraggio di fuggire da una vita violenta.
Nel suo laboratorio coinvolge otto donne sottratte alla violenza, non solo fisica, ma anche psicologica e familiare; offre loro stage formativi e lavoro come presupposto per riacquistare libertà, dignità e indipendenza economica e riprendere così il controllo delle proprie vite. Il suo motto è "mai più paura, mai più in silenzio, non siamo vittime, ma combattenti".
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