UE: ridurre del 50% l'uso di pesticidi entro il 2030

UE: ridurre del 50% l'uso di pesticidi entro il 2030

La Commissione ha preparato la bozza del nuovo Regolamento che presenterà a marzo

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09

Febbraio
2022

La Commissione europea vuole proporre di ridurre l'uso e il rischio dei pesticidi di sintesi del 50% entro il 2030.
Secondo una bozza del nuovo regolamento sull'uso sostenibile dei fitofarmaci, la cui versione definitiva è attesa per marzo, il duplice target uso e rischio con riferimento alle sostanze "candidate alla sostituzione", sarà vincolante a livello UE. Gli Stati membri saranno chiamati a fissare obiettivi nazionali che non potranno comunque essere inferiori al 25% di riduzione.
Se la proposta sarà confermata, si tratterebbe della prima traduzione in legislazione di uno degli obiettivi indicati nel 2020 dalla Strategia Farm to Fork per rendere più sostenibili i sistemi alimentari UE entro il 2030.
Il regolamento sui pesticidi sostituirà la direttiva del 2009, la cui applicazione, secondo l'analisi della Commissione europea, non è mai stata completata in gran parte degli Stati membri.

Secondo l'ultimo audit condotto dalle autorità comunitarie in Italia (marzo 2021), nonostante il ritardo nell'applicazione della direttiva, il progresso del nostro Paese sui target di riduzione "è in linea con la media dell'Unione europea".

Misurare la riduzione dei pesticidi è fondamentale. Ma c'è chi rema contro

Pesticide Action Network Europe e l’organizzazione ambientale Global 2000 Friends of the Earth Austria hanno recentemente spiegato che "ridurre l’uso e il rischio dei pesticidi del 50% entro il 2030 è una misura fondamentale per fermare la perdita di biodiversità e proteggere la salute delle persone nell’ambito del Green Deal europeo". Tuttavia, mancano dati significativi su quali pesticidi vengono utilizzati, dove, quando e in quali quantità per produrre il nostro cibo. Ecco perché la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento Saio nel febbraio 2021 che richiederebbe agli Stati membri di presentare a Eurostat statistiche sull’uso dei pesticidi su base annuale, anziché ogni cinque anni come avviene attualmente, raccogliere questi dati dai registri aziendali esistenti sull’uso di pesticidi, invece di indagini volontarie basate su un campione più o meno rappresentativo di aziende agricole, e che le aziende agricole conservino e trasmettano elettronicamente i loro registri in futuro.
"Mentre il Parlamento europeo ha preservato e migliorato gli elementi chiave della proposta Saio relativa ai dati sui pesticidi - denunciano le organizzazioni - gli Stati membri in seno al Consiglio hanno diluito la proposta in molti modi". I Paesi più ostinatamente contrari alla vera applicazione della norma sono Repubblica Ceca, Danimarca, Ungheria, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia e Spagna.
Ora vedremo se la spunterà il Consiglio o l'Europarlamento.

PublicDomainPictures / 17902


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