Tasca d’Almerita fa anche il

Tasca d’Almerita fa anche il "Bilancio di Insostenibilità"

L'azienda siciliana, insieme al 10° report di sostenibilità, pubblica il documento in cui dichiara le pratiche impattanti sull'ambiente

Notizie dal mondo agroalimentare:
prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

12

Novembre
2021

Tasca d’Almerita ha pubblicato il suo "Report di Insostenibilità", il primo mai redatto da un’azienda: "Attraverso questo auto-esame, abbiamo rilevato un elenco di pratiche non sostenibili che siamo ancora costretti a mettere in atto - spiega Alberto Tasca, ottava generazione alla guida della cantina siciliana - perché non siamo riusciti a trovare una soluzione alternativa o sostenibile economicamente. Un modo per condividere i risultati raggiunti, ma anche le debolezze riscontrate affinché si possa trovare una soluzione condivisa da tutta la filiera, guardando il processo da un punto di vista diverso".
Il concetto alla base di questo ragionamento è quello del miglioramento continuo "perché la sostenibilità - continua Alberto Tasca - non è un punto di arrivo ma una direzione verso cui tendere attraverso piccole, grandi sfide quotidiane".

Impatto ambientale e...

I punti evidenziati nel report insostenibile vanno dall’uso del gasolio per le macchine agricole, perché quelle a idrogeno hanno costi troppo elevati, all’utilizzo di legacci in plastica per reggere la vite al posto di quelli in rafia, più costosi e meno resistenti. All’interno del Report, trovano spazio anche le problematiche legate al trasporto delle bottiglie e agli imballaggi, annose questioni del settore che ancora aspettano una soluzione.
L'esigenza dell'azienda era ed è di acquisire consapevolezza tramite misurazione, ossia sapere esattamente che effetto ha ogni azione in vigna, in cantina e in generale in tutta l’organizzazione. "Uno studio - puntualizza Tasca - che si spinge oltre gli aspetti prettamente legati alla produzione enologica e guarda anche alla complessità delle ricadute socioculturali sul territorio: come il benessere dei lavoratori, la salute dei consumatori, la valorizzazione del territorio circostante e la conservazione delle risorse naturali".

...Sostenibilità

Con la stessa filosofia e approccio al lavoro, Tasca d’Almerita giunge alla presentazione della sua 10° edizione del Rapporto annuale di sostenibilità. Il documento fotografa i dati raccolti nel 2020, mostrando non solo un quadro della realtà aziendale, ma anche uno spaccato della situazione in Sicilia, essendo le sue cinque tenute collocate nei territori più vocati alla viticoltura nella regione.

La riduzione dell’impatto ambientale, come testimoniato dal Report, ha portato a oltre 1.300 tonnellate di Co2 in meno immesse in atmosfera negli ultimi due anni, pari alle emissioni assorbite da circa 28.000 alberi di arancio nell'arco di 10 anni; quasi 550.000 kWh di energia da fotovoltaico prodotta, il risparmio dell'equivalente anidride carbonica liberata nell’atmosfera da un autobus che percorre 22.812 km; il traguardo di 1.724.000 bottiglie alleggerite dal 2011 ad oggi (+33% rispetto al 2018) con conseguente riduzione delle emissioni e delle materie prime necessarie per fabbricare una bottiglia di vetro; 21 posti di lavoro in più a tempo indeterminato creati negli ultimi 10 anni e progetti per lo sviluppo del territorio Sicilia, come il Malvasia Day e Cogito.

Nel 2017 Tasca d’Almerita ha ottenuto la certificazione Viva, il programma di sostenibilità promosso dal Ministero della Transizione Ecologica.
Nel 2009 Tasca d’Almerita decise di creare le basi per lo sviluppo di SoStain, il primo programma green per la viticoltura siciliana e, nel giugno 2020, ha costituito insieme ad altri produttori locali la Fondazione SoStain Sicilia: un laboratorio in cui si lavora alla riduzione dell’impatto sul territorio facendo sistema, in cui aziende concorrenti si confrontano su temi diversi: protezione della biodiversità, gestione sostenibile del vigneto, promozione del territorio.

Foto dai post di Tasca d'Almerita FB


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