In Italia, nelle filiere food, sono numerosi i progetti adottati per migliorare l’impatto della supply chain sull’ambiente, attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 e il miglioramento dell’efficienza del flusso logistico.
Ecologistico2, il web tool di misurazione di PMx e CO2e (CO2 equivalente) dei trasporti e delle attività di magazzino sviluppato da GS1 Italy in ambito ECR Italia, è in grado di supportare le aziende a trovare le soluzioni più adatte per migliorare l'impatto della loro supply chain.
Ecologistico2, attraverso il suo network, condivide anche i casi aziendali così da creare consapevolezza sulla sostenibilità ambientale della logistica e diffondere una cultura aziendale moderna. In questo contesto Barilla, Ferrero, Mondelez Italia e Müller hanno reso pubblici i loro case history e i benefici ottenuti in termini di sostenibilità ambientale.
Barilla: ridisegnare il network logistico
Tra il 2013 e il 2017, Barilla ha visto crescere la complessità del suo flusso logistico a causa dell’aumento dei volumi e dei flussi di trasferimento e spedizione, che ha portato alla saturazione dei magazzini di stabilimento. Dal 2018 l’azienda ha avviato il progetto DNA (Distribution Network Assessment) con cui ha progressivamente eliminato i flussi ai cosiddetti mix warehouse di stabilimento per concentrarli negli hub, più idonei ed efficienti.
Il risultato è stato l’ottimizzazione dei flussi e delle saturazioni: i chilometri totali percorsi sono diminuiti del 7% su base annua mentre il numero dei viaggi è aumentato del 10% per effetto della riduzione del 15% della percorrenza media per viaggio. La maggiore efficienza del nuovo sistema distributivo ha consentito a Barilla, su base annua, di ridurre del 16% le emissioni di CO2 per tonnellata di merce spedita, di risparmiare le emissioni totali di gas serra (pari a circa 530 tonnellate di CO2e in meno) e di tagliare del 7% le emissioni di polveri sottili (PMx).
Ferrero: l’azzeramento delle emissioni di CO2 con il biometano è possibile
È dal 2012 che Ferrero ha avviato un percorso per ridurre l’impatto ambientale nei trasferimenti dei prodotti finiti e intermedi da e per lo stabilimento di Alba, intervenendo su vari fronti: ammodernando in modo progressivo la flotta di automezzi (compresi quelli dei fornitori), ottimizzando i carichi (riducendo così il numero dei mezzi utilizzati e della loro percorrenza) e migliorando la media della classe Euro dei mezzi, introducendo anche mezzi a CNG, con la riduzione di circa il 50% delle emissioni di polveri sottili (PMx).
A settembre 2019 Ferrero ha abbandonato il gas metano di origine fossile come carburante dei veicoli del polo di Alba e l’ha sostituito con il biometano, ottenendo un taglio del 55% delle emissioni di CO2 (well-to-wheel) rispetto all’esercizio 2015/16.
Ferrero ha simulato con Ecologistico2 uno scenario a regime di veicoli alimentati al 100% con biometano: le emissioni di CO2 prodotte dai mezzi (tank-to-wheel) e le polveri sottili sarebbero azzerate, mentre quelle legate alla produzione e distribuzione del biocombustibile (well-to-tank) si ridurrebbero a 124 tonnellate di CO2e l’anno.
Mondelez Italia: unificare i flussi logistici
Mondelez ha ridisegnato i flussi in Italia dei prodotti della sua divisione Snack con il duplice obiettivo di migliorare la logistica e di renderla più sostenibile. Ha quindi realizzato un unico hub logistico per le merci in arrivo dai vari impianti europei e in partenza per i punti di consegna in Italia, unificando anche gli ordini dei clienti italiani.
Per la realizzazione di questo progetto è stata fondamentale la collaborazione dei clienti della Distribuzione, a partire dall’allineamento delle anagrafiche e dalla ottimizzazione degli ordini, favorendo gli strati completi dei pallet, per arrivare all’accorpamento di ordini, documenti di trasporto e fatture.
Rimodulando i flussi e unificando gli stock in un solo magazzino, Mondelez ha ottenuto immediati benefici sia a monte sia, soprattutto, a valle (nelle spedizioni dirette ai punti di consegna), migliorando del 12,5% la saturazione degli automezzi. Dunque, a parità di merce trasportata, sono stati effettuati meno viaggi, realizzando meno consumi e meno emissioni nell’ambiente.
Con Ecologistico2 è emerso che, su base annua, sono state risparmiate 810,84 tonnellate di CO2e (per oltre il 90% relativo ai flussi outbound), e sono stati abbattuti circa 4,58 kg di PMx/anno.
Il trasporto intermodale strada-rotaia refrigerato di Müller
L’incremento di capacità di carico, grazie alla nuova modalità di trasporto, ha permesso a Müller di ottenere un incremento compreso tra il 17% e il 19% di quantità di merce trasportata per viaggio, ottenendo un risparmio in termini di viaggi equivalenti su strada pari a 9 viaggi/anno. Maggiori quantitativi di merce spedita ma anche meno emissioni WtW (well-to-wheel): sono questi i risultati, misurati da Ecologistico2, della sperimentazione avviata da Müller nel 2018 sulla logistica dei prodotti destinati al mercato italiano con l’obiettivo di migliorare la propria impronta ambientale.
Trasferendo su treno tre carichi a settimana sulla tratta Dresda-Lipsia-Verona-Melegnano, impiegando container refrigerati per il trasporto intermodale e aumentando la saturazione, Müller ha diminuito le emissioni WtW di 40,99 tonnellate di CO2e annue. Un risultato ancora più positivo perché ottenuto nonostante il significativo aumento delle percorrenze (+28% circa).
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