L'attenzione verso l’ambiente si esprime anche mediante le abitudini alimentari, e da questo punto di vista, gli italiani si dichiarano particolarmente attenti, visto che il 79% è consapevole del legame tra alimentazione e impatto ambientale e sono molteplici i comportamenti messi in atto per diminuirlo. L’83% dichiara di acquistare infatti frutta e verdura di stagione, mentre il 44% li sceglie "a chilometro zero". Apprezzati anche alimenti privi di OGM (42%), biologici (37%) e compatibili con diete vegetariane e vegane (24%). I dati sono rilevati da Pulsee Luce & Gas Index, Osservatorio sulle abitudini degli italiani realizzato da Pulsee, brand di luce e gas di Axpo Italia, in collaborazione con la società di ricerche di mercato NielsenIQ.
L’indagine, svolta su un campione di uomini e donne sparsi omogeneamente in tutta Italia e di età compresa tra i 18 e i 65 anni, ha evidenziato anche che il 68% dichiara di prestare attenzione a sprecare meno cibo. Inoltre, il 41% indica di aver ridotto il consumo di carne rossa mentre il 37% ha incrementato il consumo di alimenti di origine vegetale. Nel caso di prodotti confezionati, l’impegno per la sostenibilità si manifesta tramite la scelta di packaging riciclati (56% del campione analizzato), così come la corretta raccolta differenziata (94%).
Oltre al cibo, anche l’acqua ricopre un ruolo importante dal punto di vista ambientale e su questo i dati non sono del tutto incoraggianti. Il 49% degli intervistati ha ammesso infatti di comprarla imbottigliata dalla GDO (di cui l’85% in recipienti di plastica), mentre l’8% provvede personalmente a riempire le proprie bottiglie di acqua presso i distributori. Risulta però interessante rilevare che il 42% utilizza l’acqua del rubinetto, con o senza trattamento di depurazione.
I canali di vendita e la disponibilità a spendere
Parlando delle modalità di acquisto di frutta e verdura, coerentemente con la crescente preferenza di acquisto di alimenti a filiera corta, il 30% di coloro che hanno partecipato all'indagine dichiara di rivolgersi a piccoli commercianti, come fruttivendoli e ortolani, l'1% acquista direttamente dai produttori, mentre il 69% si rivolge ai supermercati dove, tra l'altro, è in crescita la presenza di frutta e verdura a produzione locale.
Gli italiani sono disposti a spendere di più per il cibo sostenibile: lo dichiara un cittadino su cinque in nome di una maggiore qualità degli alimenti, mentre un sesto lo fa con l’intenzione di far arrivare un pagamento equo ai produttori. Il valore sale al 74% nel caso dei proprietari di animali domestici che intendono soddisfare anche il loro fabbisogno alimentare in modo green.
La trasformazione sostenibile delle abitudini a tavola è quindi essenziale per ridurre l’impatto ambientale. Difatti, circa un terzo delle emissioni di gas a effetto serra mondiali sono legate alle catene agroalimentari (fonte UN).
Photo by @agenlaku
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