Siccità: stato d'emergenza per cinque Regioni

Siccità: stato d'emergenza per cinque Regioni

Previsti 10.9 milioni per Emilia Romagna, 4.2 per il FVG, 9 per la Lombardia, 7.6 per il Piemonte e 4.8 milioni per il Veneto

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05

Luglio
2022

Dopo una lunghissima attesa, il Consiglio dei Ministri ha deliberato il 4 luglio lo stato di emergenza a causa della siccità per Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Piemonte.

Il quadro d'insieme sugli interventi strutturali è atteso insieme al Decreto che il Governo dovrebbe approvare giovedì 7 luglio: interventi a medio termine, entro il 2024, con lavori importanti sugli acquedotti, e ristori per chi sta subendo danni. Ma, a quanto si apprende da fonti ministeriali, si sa che sono previsti 10.9 milioni per Emilia Romagna, 4.2 milioni per il Friuli Venezia Giulia, 9 milioni per la Lombardia, 7.6 milioni per il Piemonte e 4.8 milioni Veneto.

Il Decreto Siccità

Il Decreto del 7 luglio servirà anche a nominare il Commissario straordinario: i lavori importanti si faranno con i soldi previsti dal PNRR, 2.8 miliardi. "Da decenni non vengono realizzati nuovi invasi e dighe, facciamo i conti con infrastrutture obsolete o acquedotti colabrodo. Cogliamo l’opportunità del PNRR - spiega la Ministra per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini - anche per affrontare il tema della gestione dell’acqua in modo strutturale: ci sono 2 miliardi e 800 milioni per interventi al sistema di distribuzione delle acque, per l’ammodernamento delle reti idriche, ma anche investimenti sui sistemi irrigui per garantire all’agroalimentare una maggiore e più costante disponibilità di acqua. Sarà fondamentale un sistema avanzato di monitoraggio, utile per gestire meglio il rischio idrogeologico".
Prima della fine dell'estate dovrebbero arrivare i ristori a quei soggetti che a causa dell'emergenza idrica stanno subendo danni.
Luca Zaia chiede che si approfitti dei soldi del PNRR e dei fondi europei per la pulizia degli invasi di montagna, per la creazione di nuovi invasi magari da cave dismesse: "Dobbiamo puntare su modalità da arido-cultura, tipo israeliana, dove c’è il tubo con la goccia per molte coltivazioni, piuttosto che sulla pluvirrigazione".

Gli acquedotti

Un grande obiettivo del prossimo Decreto è lavorare quanto prima sugli acquedotti colabrodo: ce ne sono almeno venti in Italia da ammodernare e l'orizzonte degli eventi è di due anni e mezzo. Perciò, a parere del Governo, è necessario un Commissario.
Sono stati stanziati 1,38 miliardi per ridurre le perdite di acqua nelle reti di distribuzione, con una particolare attenzione al Mezzogiorno:
I progetti prevedono interventi a valere sul PNRR per 900 milioni, e sul programma REACT EU per 482 milioni, cui vanno aggiunti altri stanziamenti con la Legge di Bilancio di 400 milioni, o come anticipazione del Fondi Sviluppo e Coesione 2021-2027 (442 milioni).
Nei prossimi anni dovrebbero esserci 2.7 miliardi di euro per la riqualificazione e il rafforzamento delle infrastrutture idriche nazionali.

Foto: politicheagricole.it


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