#seminiamorispetto

#seminiamorispetto

È la campagna lanciata da Donne in Campo-CIA in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

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25

Novembre
2020

Fra le tante iniziative organizzate in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, ci piace segnalare quella di Donne in Campo-CIA. Prima di raccontarla, però, ricordiamo il perché di questa ricorrenza annuale: il 25 novembre del 1960, tre sorelle furono assassinate nella Repubblica Dominicana, a Santo Domingo, dagli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo.
Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal - questi i nomi delle vittime - erano attiviste del gruppo Movimento 14 giugno che si batteva contro la dittatura. Prima di essere uccise nel modo più vile, con la simulazione di un incidente, le tre donne furono anche incarcerate per il loro impegno a favore dei diritti delle donne. Il 25 novembre 1981 si tenne il primo "Incontro internazionale femminista delle donne latinoamericane e caraibiche" che identificò il 25 novembre come una data altamente simbolica. Nel 1999 l'ONU istituzionalizzò quel preciso giorno per celebrare la giornata internazionale contro ogni violenza sulle donne.

Così le Donne in Campo della CIA hanno deciso, il 25 novembre 2020, di sensibilizzare i cittadini alla cura, al valore della vita, invitando tutti a recarsi nei  vivai sparsi in Italia per comprare o regalare un seme, una piantina, un alberello da frutto. Questo è l’obiettivo di #seminiamorispetto che non è solo un gesto green, ma un’azione simbolica, in linea con la campagna “Piantiamola!” che per diversi anni ha animato l’impegno dell’associazione per promuovere il rispetto di ogni essere vivente e far nascere germogli di speranza.

"Prendersi cura di una piantina è il miglior modo per celebrare questa Giornata - ha detto la presidente nazionale di Donne in Campo, Pina Terenzi - sensibilizzando i cittadini sul valore di ogni vita, ricordando che tutte le donne hanno il pieno diritto di essere libere, di lavorare, di realizzarsi e vivere la vita che desiderano".

Proprio il lavoro è "una delle armi più potenti contro la violenza di genere. È una risorsa per le donne, il primo elemento per emanciparsi e uscire da una situazione di ricattabilità. In questo senso - ha concluso Terenzi -, l’agricoltura non fa discriminazioni, è inclusiva e, nel dedicarsi alla terra, ognuno ha sempre trovato la sua capacità di fare".

Credits CIA Toscana


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