Salvamare: approvato il DL

Salvamare: approvato il DL

Costa: "è iniziata la guerra alla plastica". I pescatori-spazzini che la raccoglieranno con le reti non saranno più sanzionati ma potranno scaricarla nei punti di raccolta dei porti

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05

Aprile
2019

È stato approvato ieri dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge Salvamare presentato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

I pescatori potranno portare a terra la plastica accidentalmente finita nelle reti. Finora erano costretti a ributtarla in mare perché altrimenti avrebbero compiuto il reato di trasporto illecito di rifiuti, sarebbero stati considerati produttori di rifiuti e avrebbero dovuto pagare per lo smaltimento.

Con questa legge, i pescatori che diventeranno “spazzini” del mare potranno avere un certificato ambientale e la loro filiera di pescato sarà adeguatamente riconoscibile e riconosciuta. I rifiuti potranno essere portati nei porti dove saranno allestiti dei punti di raccolta e verranno introdotti dei meccanismi premiali per i pescatori. In sostanza, i rifiuti raccolti accidentalmente sono equiparati a quelli prodotti dalle navi che vengono depositati in impianti ad hoc in porto come deposito temporaneo. Per evitare che i costi di gestione gravino solo sui pescatori e sugli utenti dei porti è previsto che siano coperti da una componente della tariffa relativa al servizio integrato dei rifiuti. Per promuovere il riciclo della plastica, il ministro dell'Ambiente stabilisce i criteri con cui i rifiuti pescati accidentalmente pescati o volontariamente raccolti cessano di essere qualificati come tali.

“È una grande vittoria per il nostro mare, finalmente iniziamo a ripulire il mare dalla plastica e lo facciamo con degli alleati eccezionali, i pescatori, che conoscono il problema meglio di tutti perché ogni giorno tirano su le reti raccogliendo spesso altrettanta plastica rispetto al pescato” dichiara Sergio Costa, ministro dell’Ambiente.
In Italia esistono già dei progetti sperimentali di coinvolgimento dei pescatori nella raccolta della plastica: nell’Arcipelago Toscano da un anno (a Livorno) e anche in Puglia, dove la Regione avvia proprio in questi giorni la sperimentazione.

Il Mediterraneo è particolarmente esposto al problema della plastica, in quanto si tratta di un mare semichiuso: si pensa che siano almeno 250 miliardi i frammenti di plastica al suo interno. Nel Tirreno il 95% dei rifiuti galleggianti avvistati, più grandi di venticinque centimetri, sono di plastica, il 41% di questi sono buste e frammenti.

Nel Mar Mediterraneo 134 specie sono vittime di ingestione di plastica, tra cui 60 specie di pesci, le 3 specie di tartarughe marine, 9 specie di uccelli marini e 5 specie di mammiferi marini. Tutte le specie di tartarughe marine presenti nel Mediterraneo presentano plastica nello stomaco.


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