Recovery Plan: le proposte per la filiera alimentare

Recovery Plan: le proposte per la filiera alimentare

Al CIAE focalizzate le priorità del MiPAAF: premialità a chi investe in tecnologie italiane, stop consumo suolo

Notizie dal mondo agroalimentare:
prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

10

Settembre
2020

Durante la riunione del Comitato Interministeriale per gli Affari Europei che si è svolta il 9 settembre a Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte, il titolare per gli Affari Europei Enzo Amendola, e i Ministri si sono confrontati sulle Linee Guida per la Definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, una prima bozza che definisce lai trasformazione e il rilancio dell'economia italiana post Covid.
I progetti del Piano saranno finanziati con i 209 miliardi che la Commissione europea ha assegnato all'Italia (a partire dal 2021) nel contesto del NEXT Generation EU.

La Ministra Teresa Bellanova ha ribadito le priorità del MiPAAF per rinnovare profondamente la filiera agroalimentare: il ruolo del settore agroalimentare, i criteri di scelta e selezione degli interventi, lo stop al consumo di suolo come criterio fondamentale nella realizzazione degli investimenti previsti, l'interazione tra Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e le risorse ordinarie, il rilancio delle aree interne.

"Mi soffermo su alcune questioni nodali - ha esordito la Ministra durante il confronto - prima tra tutte il ruolo del settore agroalimentare, fondamentale e strategico per il contributo che può dare al Paese per la transizione verde, per la crescita economia e la creazione di occupazione".
Le Linee Guida in discussione, ha lamentato Bellanova, non fanno esplicito riferimento a settori specifici, ma "alcuni punti ritengo debbano essere fissati. E tra questi l'assoluta coincidenza tra interesse nazionale, sovranità e sicurezza alimentare, ruolo dell'agricoltura nella tutela e valorizzazione del paesaggio e delle aree interne, capacità attrattiva delle nuove generazioni per la creazione di nuovi posti di lavoro".

I criteri di scelta

Bellanova ha affrontato il tema dei criteri di scelta. "In linea di principio - ha puntualizzato la Ministra - tutte le proposte del PNRR possono essere finanziate con fondi UE. Per evitare fraintendimenti, ritengo andrebbe precisato che sono da escludere i progetti che possono beneficiare di fondi UE, in quanto previsti da misure già inserite in programmi nazionali".
"Il PNRR - ha sottolineato Bellanova - dovrà contenere solo proposte realizzabili in tempi certi. Per le opere pubbliche, è necessario prevedere solo progetti almeno definitivi, con priorità agli esecutivi. Vale a dire progetti che abbiano ricevuto tutti i pareri previsti e sono pronti a partire, altrimenti il rischio di perdere risorse è altissimo. Discorso che vale soprattutto per i cosiddetti progetti storici. Non si può rischiare di perdere questi fondi. E anche per questo bisognerà definire con grande rigore il sistema dell'interazione tra risorse ordinarie, risorse dai programmi europei, Piano nazionale Ripresa e Resilienza".

Consumo suolo e aree interne

Stop consumo di suolo e rilancio delle aree interne: ha voluto toccare anche questi temi la Ministra Teresa Bellanova: "Sul risparmio di suolo, non mi accontenterei di un criterio che preveda un basso consumo di suolo, lo considero difficilmente determinabile. A mio avviso, gli investimenti del PNRR non devono prevedere ulteriore consumo di suolo".

Ricordiamo però che lo scriteriato consumo del nostro territorio è da tempo nei radar del Parlamento senza trovare una soluzione: è dal governo Monti, infatti, che l'Italia prova a darsi una normativa. L'ultimo tentativo è del maggio 2016, quando la Camera dei Deputati approvò il disegno di legge sul "Contenimento del consumo del suolo ed il riuso del suolo edificato" che doveva garantire gli obiettivi UE di azzeramento entro il 2050.

In riferimento al rilancio delle aree interne, la Ministra ha rilevato che "la pandemia ha amplificato un problema che il Paese aveva già, rappresentato dalla difficoltà a invertire il fenomeno dello spopolamento dalle aree interne, che prosegue da oltre mezzo secolo. Quando si parla di sanità, educazione, trasporti, comunicazioni e servizi, dobbiamo pensare che la parte del Paese oggi più fragile può e deve offrire nuove opportunità di vita e di lavoro ai cittadini.
L'agricoltura, attraverso i Programmi regionali di sviluppo rurale, farà la sua parte. Occorre però che questi obiettivi siano condivisi a livello di Governo, altrimenti non è possibile creare alcuna condizione per lo sviluppo di questi territori".

Investire in tecnologie italiane

Tra i criteri utilizzati nella selezione dei Progetti che andranno a comporre il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, una priorità fondamentale deve essere il sostegno per quelli che comportano investimenti in mezzi e tecnologie italiane.
"Ritengo importante e prioritario - ha affermato la Ministra - privilegiare quei progetti che, oltre ad essere allineati agli obiettivi europei, comportino investimenti in mezzi e tecnologie in cui l'Italia è leader, gli unici in grado di incrementare il reddito e l'occupazione in modo duraturo, a vantaggio anche dei settori connessi con l'intervento specifico".
Bellanova ha fatto l'esempio delle filiera agricola: "Se scelgo di investire nel settore della meccanizzazione in agricoltura per agevolare la transizione verde, sostenere l'agricoltura di precisione e migliorare la sostenibilità dei processi produttivi, so già che l'impatto sull'industria meccanica italiana sarà molto significativo. Incidere in maniera duratura sul reddito e sull'occupazione, che per il nostro Paese non è solo prioritario e necessario, ma direi assolutamente vitale, va inteso a mio parere in questo modo".


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