L’Italia, con 21 anni di ritardo, ratifica la Convenzione di Stoccolma sui POPs

L’Italia, con 21 anni di ritardo, ratifica la Convenzione di Stoccolma sui POPs

Ai Ministeri serviranno altri 2 anni per fare un Piano di riduzione delle emissioni degli inquinanti organici persistenti

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10

Settembre
2022

Il Ministero della Transizione Ecologica ha reso noto che il Parlamento ha approvato con legge 12 luglio 2022 n.93 la ratifica e l’esecuzione della Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti.
Ricordiamo che la Stockholm Convention on Persistent Organic Pollutants è stata stabilita in occasione di un convegno tenutosi a Stoccolma nel lontanissimo maggio 2001 con l'obiettivo di eliminare e diminuire l'uso di alcune sostanze nocive per la salute umana e per l'ambiente definite inquinanti organici persistenti.

La convenzione è stata adottata il 22 maggio 2001, è entrata in vigore il 17 maggio 2004, e vi hanno aderito 181 Paesi tra cui gli Stati membri dell'UE. L'Italia l'ha firmata il 23 maggio 2001, ma l'ha ratificata solo ora.

Gli inquinanti organici persistenti (Persistent Organic Pollutants, POPs) sono composti organici scarsamente biodegradabili, tossici e capaci di accumularsi nei tessuti umani e degli animali.

I POPs si diffondono anche a grande distanza dalla fonte di emissione, specie per via atmosferica e attraverso la catena alimentare, provocando danni alla salute umana e all’ambiente.

Aderendo alla Convenzione di Stoccolma gli Stati si sono impegnati a ridurre al minimo le emissioni in atmosfera dei POPs, intenzionali e non intenzionali, e i loro rilasci nelle acque e nei suoli, mediante una serie di azioni che vanno dal divieto di produzione ed uso, al divieto di esportazione e importazione, con particolare riferimento alle sostanze elencate negli allegati A e B della Convenzione(1).
Inoltre, le Parti della Convenzione si sono impegnate a monitorare e ridurre progressivamente le emissioni non intenzionali dei POPs che si generano nei processi di combustione di attività industriali e civili, tra cui Diossine, Furani e Bifenili policlorurati, Naftaleni, Bifenili policlorurati, Esaclorobenzene, Esaclorobutadiene e Pentaclorobenzene.

Entro due anni dalla data di entrata in vigore della legge, il Ministero della transizione ecologica adotterà, di concerto con i Ministeri dello sviluppo economico, delle politiche agricole, della salute e delle infrastrutture, un Piano d’azione nazionale per la riduzione delle emissioni di POPs.

Per l’adozione del predetto Piano il Ministero della Transizione si avvarrà del supporto tecnico-scientifico dell’ISPRA. Oltre a fungere da autorità nazionale competente e da punto di contatto per lo scambio delle informazioni con gli altri Paesi e il Segretariato della Convenzione, il Ministero della Transizione Ecologica promuoverà iniziative per favorire la sensibilizzazione e la diffusione delle informazioni sui POPs, sviluppando metodologie per la stima delle quantità annuali di POPs emesse o rilasciate annualmente nell’ambiente.


(1) Sostanze presenti negli allegati A e B della Convenzione di Stoccolma (aggiornamento in base al regolamento delegato UE n.2022/643 della Commissione): Aldrin, Clordano, Clordecone, DDT, Dicofol, Decabromodifeniletere, Dieldrin, Endosulfan, Endrin, Eptacloro, Esabromobifenile, Esabromociclododecano, Esabromodifeniletere, Esaclorobenzene, Eptabromodifeniletere, Esaclorobutadiene, Esaclorocicloesani (Alfa-esaclorocicloesano, Beta-esaclorocicloesano) compreso il Lindano, Mirex, Pentabromodifeniletere, Pentaclorobenzene, Pentaclorofenolo e i suoi sali ed esteri, Acido Perfluorottano solfonato (PFOS), i suoi Sali, Fluoruro di perfluorottano e sulfonile, Acido perfluottanoico (PFOA), Bifenili policlorurati, Naftaleni policlorurati, Paraffine clorurate a catena corta, Tetrabromodifeniletere, Pentabromodifeniletere, Toxaphene.

Foto: brsmeas.org


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