Raccolta dei rifiuti in mare, intesa per la gestione

Raccolta dei rifiuti in mare, intesa per la gestione

Polieco e Fedagripesca-Confcooperative creano un tavolo di lavoro per incentivare l'avvio al riciclo dei rifiuti raccolti

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07

Ottobre
2022

Dopo un iter parlamentare durato oltre tre anni, l’11 maggio 2022 la SalvaMare è diventata legge. Il testo consente ai pescatori di portare a terra la plastica recuperata con le reti invece di scaricarla in mare, azione che prima costituiva il reato di trasporto illecito di rifiuti.
La legge, inoltre, prevede l’installazione di sistemi di raccolta alla foce dei fiumi per intercettare la plastica prima che arrivi in mare e si occupa anche di dissalatori, educazione, campagne di pulizia, Posidonia oceanica e tanto altro. 

In questo quadro, arriva la notizia di un accordo di collaborazione tra il Consorzio nazionale dei rifiuti dei beni in polietilene Polieco e Confcooperative- Fedagripesca che ha l'obiettivo di sostenere proprio i pescatori nella raccolta dei rifiuti in mare.
Alla base c'è l'interesse comune di sperimentare modelli di gestione dei rifiuti, favorendo la realizzazione di idonei impianti portuali di raccolta per incentivarne l'avvio al riciclo. I due partner puntano sulla collaborazione con le Autorità di Sistema portuale del mare e con il Corpo delle Capitanerie di Porto, per implementare anche efficaci modelli di gestione dei rifiuti prodotti dalle navi.

Ci potrà essere quindi un cambio di passo nella legge Salvamare: "Ci stiamo già attivando con Confcooperative per incentivare l'avvio al riciclo dei rifiuti raccolti con la pesca e provenienti dalle imbarcazioni", fa sapere la direttrice del Polieco Claudia Salvestrini.
Il vicepresidente Confcooperative- Fedagripesca Paolo Tiozzo ricorda che i pescatori hanno dato un contributo importante nel liberare il mare dai rifiuti, incontrando però non poche difficoltà. "Ora grazie all'accordo raggiunto - sottolinea Tiozzo - sappiamo di poter contare su un partner specializzato che ci sosterrà dalla raccolta al riciclo dei rifiuti".

Di lavoro da fare ce n'è molto, perché secondo le stime di Fedagripesca, se la flotta da pesca italiana ad ogni uscita potesse portare a terra tutto quello che rimane impigliato nelle reti oltre al pesce, in 10 anni libererebbe il mare da 30mila tonnellate di rifiuti.

I due partner valuteranno l'intercettazione di fondi del PNRR per realizzare e potenziare gli impianti portuali di raccolta, provando anche a favorire forme di recupero energetico per le plastiche non avviabili a riciclo meccanico.

Foto: mite.gov.it


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