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Post pandemia: "scongiurare una ripartenza black"

Così il Ministro dell'Ambiente Costa nell'intervento tenuto durante l'XI Petersberg Climate Dialogue. "La priorità è viaggiare insieme verso una normalità green"

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29

Aprile
2020

"ll Covid-19 sta avendo un impatto devastante. È una crisi internazionale senza precedenti, umana, sanitaria ed economica. Ma per evitare che da una tragedia ne derivi una seconda a causa di una ripartenza black, dobbiamo pensare ad un futuro green. Così il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, intervenuto nel corso dell'XI Petersberg Climate Dialogue, evento, organizzato ogni primavera dalla Germania dopo il fallimento del vertice di Copenaghen del 2009, che rappresenta il primo grande incontro internazionale sul clima del 2020. Presieduto dalla Ministra tedesca dell’Ambiente Svenja Schulze e dal Segretario di Stato britannico Alok Sharma, Presidente della COP 26, riunisce una trentina di Paesi, tra cui Cina, India e Giappone, nonché rappresentanti di piccoli stati insulari particolarmente colpiti dai cambiamenti climatici.

"La pandemia non cambia solo il modo in cui comunichiamo, ma anche ciò di cui parliamo. La questione di come la comunità internazionale organizza il riavvio dell’economia è cruciale per la protezione del clima - ha affermato il Ministro dell’Ambiente tedesco, Svenja Schulze, nel discorso di apertura -. A differenza del coronavirus, conosciamo già i vaccini contro la crisi climatica. Sono disponibili, convenienti e rendono la nostra vita migliore. Pertanto, i prossimi pacchetti di stimolo economico dovrebbero essere progettati tenendo conto della protezione del clima",

"Abbiamo l’opportunità di rivedere il nostro modo di produrre, consumare e commerciare - ha dichiarato di rimando Sergio Costa -. Studi qualificati mostrano come la trasformazione energetica possa accompagnare crescita e occupazione".

Secondo Costa le risorse finanziarie messe a disposizione per la ripresa devono favorire una giusta transizione verso sistemi ad alta efficienza e basse emissioni, sviluppando le tecnologie emergenti. Parallelamente, è necessario tagliare gli incentivi economici che ancora premiano settori dannosi per l’ambiente.

Insomma, per l'Italia servono segnali forti, coerenti e univoci al fine di dare certezze agli investitori, anche semplificando procedure, coinvolgendo stakeholder tra cui piccole e medie imprese, start-up, mondo accademico, istituzioni finanziarie, autorità nazionali, regionali, locali, e i cittadini.
Il Ministro ha portato "un esempio virtuoso: la città di Milano, colpita duramente dal Covid-19, sta lavorando a uno schema innovativo di ripensamento della mobilità liberando spazi per biciclette e pedoni".

"La COP 26 è un momento fondamentale per rilanciare l’ambizione - ha affermato Costa -. Come Italia faremo la nostra parte, organizzando la PRE COP e l’evento collegato Youth for Climate".
Ambizione significa rilancio degli NDC (Nationally Determined Contributions), che l'Italia punta a innalzare a partire dall’Unione Europea, per ridisegnare le economie in modo più inclusivo, sostenibile e giusto.
"Possiamo scegliere se ripartire da dove eravamo rimasti, oppure fare un grande balzo in avanti – ha concluso -. Noi guardiamo al futuro: avanziamo, tutti assieme, verso una green normality".


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