Patuanelli:

Patuanelli: "in Italia 200mila ettari incolti da riutilizzare"

Sono quelli destinati ad aree ecologiche e per la tutela della biodiversità

Notizie dal mondo agroalimentare:
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01

Aprile
2022

Durante un intervento alla trasmissione Mattino Cinque News, il Ministro per la Politiche Agricole Alimentari Stefano Patuanelli ha confermato l'intenzione di mettere a coltura i terreni italiani a riposo, quelli essenziali per la conservazione della biodiversità.
Gli scienziati ci dicono che stiamo vivendo la sesta estinzione di massa, con la perdita del 10% di biodiversità in pochi secoli, 200mila specie, delle circa 2 milioni note finora, che sarebbero scomparse in appena 500 anni a causa dell'uomo.
Sappiamo, altresì, che la biodiversità è fondamentale per garantire la produttività agricola e così ci troviamo di fronte a un cortocircuito (ir)razionale. Eccolo: "Sono 200mila gli ettari che possiamo reimmettere nella filiera produttiva, che erano invece destinati ad aree ecologiche e a tutela della biodiversità", ha affermato appunto Patuanelli, a Mattino Cinque News, rispondendo a una domanda sulle superfici incolte nel nostro Paese che, per far fronte alla "crisi cerealicola", possono essere reimmesse alla coltivazione.

"Non credo - ha affermato il Ministro - si debba retrocedere da obiettivi ambientali che l'agricoltura ha e sta portando avanti da molti anni. Molto spesso l'agricoltura è nell'occhio del ciclone per l'impatto ambientale e non si riconosce invece il percorso virtuoso fatto dai produttori agricoli, zootecnici e allevatori in questi anni. Va riconosciuto lo sforzo fatto, con la consapevolezza che produrre significa sempre avere un impatto sull'ambiente. Però quell'impatto deve essere limitato".

Energia verde e agroalimentare

Quanto all'uso delle superfici per la messa a terra degli impianti fotovoltaici il Ministro ha risposto: "prima di tutto i pannelli fotovoltaici vanno messi sui tetti delle aziende agricole".
Vanno dati tre gradi di priorità diversi per tre tipi di interventi; ha spiegato: "il primo elemento lo abbiamo firmato la scorsa settimana, è il decreto sull'agrisolare, una misura da un miliardo e mezzo di incentivo diretto per realizzare impianti fotovoltaici in autoproduzione e autoconsumo su tetti di capannoni delle aziende agricole. Abbiamo molta disponibilità di metri quadrati su strutture esistenti, prima di consumare suolo.
Seconda priorità è l'agrovoltaico, cioè la possibilità di istallare pannelli fotovoltaici al di sopra delle culture esistenti o che possono essere coltivate sotto i pannelli; la terza priorità è capire se nelle aree marginali, con limite che abbiamo dato del 10% nelle aree improduttive, si possono istallare anche pannelli fotovoltaici a terra". 


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