Parte AGEBA, il progetto per preservare il patrimonio vitivinicolo astigiano minacciato dal cambio climatico

Parte AGEBA, il progetto per preservare il patrimonio vitivinicolo astigiano minacciato dal cambio climatico

Capofila il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato

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26

Gennaio
2023

A cura della Redazione F&T

Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato è da tempo impegnato, al fianco dei viticoltori, per salvaguardare e tutelare il patrimonio vitivinicolo del territorio nel rispetto della biodiversità e della sostenibilità. Da queste premesse prende vita AGEBA, il progetto intrapreso per rispondere ai cambiamenti climatici insieme a CREA-VE, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia Agraria Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia di Asti, all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, all’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore G. Penna e a dieci aziende agricole.
L’iniziativa è volta al recupero e valorizzazione del germoplasma antico del vitigno Barbera per il suo adattamento ai cambiamenti climatici.
"Nella zona dell’astigiano, assenza di precipitazioni temperature medie sempre più elevate, sono un problema reale e tangibile. La vendemmia di quest’anno è stata una delle più asciutte degli ultimi secoli. Per queste ragioni - dichiara il Presidente del Consorzio, Filippo Mobrici - il Consorzio ha voluto prendere in mano il tema della viticoltura del futuro e, insieme agli istituti di ricerca, cercare le risposte nel genoma delle viti antiche più resistenti. È probabile infatti che queste viti, sopravvissute con resilienza e adattamento alle sfide del passato, saranno più facilmente in grado di affrontare le sfide future."

Il progetto AGEBA ha un approccio genetico volto a individuare dei genotipi con caratteristiche di maggior adattabilità al cambio climatico. Tali caratteristiche, spiega il Consorzio, vanno ricercate nei singoli ceppi di Barbera, messi a dimora nel periodo di preselezione clonale, fino agli anni ’70 del secolo scorso, in quanto questi ceppi hanno dimostrato di essere incredibilmente adattivi e resistenti agli agenti biotici ed abiotici. Essendo sopravvissuti per diversi decenni, infatti, queste piante sono anche esenti dalle principali virosi e dalla Flavescenza Dorata, un flagello che ancora oggi colpisce la Barbera.

"Il progetto - conclude Mobrici - è sicuramente molto ambizioso. Ci troviamo ancora in fase preliminare e come sempre, quando si parla di ricerca sperimentale, non si può avere certezza di esito positivo. I presupposti però fanno ben sperare." 

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