Food: l'importanza della sostenibilità e dei green claim

Food: l'importanza della sostenibilità e dei green claim

L'Osservatorio Immagino di GS1 e Nielsen mette in evidenza i trend in crescita nel carrello della spesa: attenzione per l'ambiente, benessere, allergeni

Notizie dal mondo agroalimentare:
prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

16

Giugno
2020

Cosa portano a tavola gli italiani? Tendenzialmente più fibre e proteine, meno carboidrati, meno zuccheri e una quota stabile di grassi. Con l'aggiunta dei prodotti che dichiarano di aderire ai temi della sostenibilità, dell'economia circolare, della responsabilità sociale. Lo affermano il Metaprodotto Immagino di GS1, l’indicatore statistico che legge il carrello della spesa in modo qualitativo, misurando l’incidenza dei singoli macronutrienti e il controvalore in termini energetici, e l'Osservatorio Immagino che incrocia i dati di vendita di 64.050 prodotti alimentari confezionati con le loro caratteristiche nutritive, estrapolate dalla tabella nutrizionale presente sulle confezioni, e con quanto dichiarato in etichetta.

Sostenibilità: l'importanza dei Green Claim

La sostenibilità è un aspetto fondamentale nelle scelte di acquisto, anche nel mondo del largo consumo. Secondo il Nielsen Sustainable Shoppers Report 2018, il 16% degli italiani si dichiara molto sicuro e il 45% abbastanza certo di cambiare le proprie abitudini di acquisto e di consumo per ridurre il proprio impatto ambientale.  Vale 7 miliardi di euro il paniere green nel largo consumo composto da 19.182 nel canale iper+super con una crescita in valore del +3,4%.

I principali aspetti della sostenibilità cui le aziende fanno riferimento sulle etichette dei prodotti con i cosiddetti Green Claim riguardano l’attenzione nella gestione delle risorse (come la comunicazione esplicita dell’utilizzo nel packaging di una minore quantità di plastica o di materiale riciclato), i metodi di coltivazione e di allevamento sostenibili, l’impegno nel garantire condizioni lavorative sostenibili e la salvaguardia delle foreste, e, in ultimo, il rispetto dei protocolli per una pesca sostenibile e per il rispetto degli animali.
Cresce del +5,7% il sell-out dei prodotti ottenuti con sistemi agricoli e tecniche di allevamento sostenibili.
I temi legati a un'economia più verde sono comunicati dalle aziende che vogliono condividere con il consumatore le scelte implementate per impattare meno sull'ambiente. Si tratta di una comunicazione molto importante per le scelte di acquisto e molto delicata per l'OSA che deve sottostare a una normativa e a delle linee guida specifiche. Di questo si parlerà durante il seminario in-formare, in calendario il 9 luglio 2020 in modalità webinar, dal titolo "I green claim: linee guida, normative, casistica e sanzioni".

Nell'Osservatorio Immagino è emerso che 13.460 dei 27.029 prodotti su cui è presente la comunicazione di riciclabilità hanno un packaging monomateriale. Altri 8.124 prodotti sono confezionati con pack composti da due materiali e altri 4.428 da tre materiali. Le confezioni monomateriale sono totalmente o largamente riciclabili in quasi il 90% dei casi. Il valore minimo è il 25,6% dei packaging composti da più di cinque materiali diversi.
Il 25,4% dei 106.419 prodotti confezionati del largo consumo rilevati riporta sulla confezione le istruzioni per il riciclo del pack. L’ortofrutta confezionata è l’area merceologica in cui viene maggiormente comunicata la riciclabilità del packaging, segnalata sul 43,7% dei prodotti. Quote elevate si registrano anche nel freddo (41,5%) e nella drogheria alimentare (31,8%).

Per quanto riguarda il Free From, da notare che dei 15 claim individuati dall'Osservatorio quello del "senza antibiotici" ha registrato un aumento dell'87,1% rispetto all'anno precedente.

Le scelte nutrizionali

L’Osservatorio di GS1 e Nielsen conferma alcuni trend nutrizionali dell’anno precedente: prosegue la crescita delle fibre (+1,5% contro il +2,2% dell’anno finito a giugno 2018) e si è ulteriormente consolidato l’aumento dell’apporto di proteine (+0,4% dopo il +0,8% dell’anno precedente). Segno negativo per il trend dei grassi (-0,1% a fronte del +0,9% fatto registrare nell’anno precedente) e dei grassi saturi, in calo annuo del -0,2%, dopo il +0,1% ottenuto nell’anno precedente.
Calano ancora i carboidrati (-1,0% dopo il -0,4% della rilevazione precedente), con il trend negativo degli zuccheri che si mantiene costante (-1,9%).

Crescono i i consumi di prodotti più salutistici e di prodotti a maggior contenuto di servizio come biscotti e merendine, pasta integrale e pasta fresca non ripiena, farine e miscele, pane a lunga conservazione e prodotti sostitutivi (come piadine, pane da tramezzino, panini, pancarré, panetti croccanti e taralli), frutta secca sgusciata e salse spalmabili vegetali. Circa i grassi, i consumi più contenuti di olio di semi, di olio extravergine di oliva, di uova, di tonno sott’olio, di latte e burro hanno compensato le crescite dei consumi di creme spalmabili dolci, biscotti, snack salati freschi e cereali prima colazione, mantenendo stabile il valore lipidico medio del metaprodotto Immagino.

L'incremento dell'apporto proteico è legato ai maggiori consumi di carni bovine (hamburger e macinato) e avicunicole lavorate (panate e non), di salumi affettati (arrosti, prosciutto cotto e bresaola), di farine di grano tenero e duro, di formaggi (paste filate, grana e simili), di creme spalmabili dolci, biscotti e pesce surgelato.

Con e senza

I 6.340 prodotti che comunicano sulla confezione l’alta presenza o l’aggiunta di componenti positive come vitamine, oligoelementi, sali minerali o fibre continuano a guadagnare spazio (+1,7 tra giugno 2018 e giugno 2019). Il giro d’affari ha superato i 2,5 miliardi di euro. I prodotti senza glutine o senza lattosio sono arrivati a rappresentare il 13,3% dell’offerta alimentare presente in supermercati e ipermercati. In valore, quello dei prodotti per intolleranti è un comparto da 3,6 miliardi di euro di vendite e, nel periodo analizzato, ha messo a segno una crescita di +1,9%.
Il paniere più importante è quello dei prodottisenza glutine che ha generato l’11,9% delle vendite canalizzate da supermercati e ipermercati. Il logo della spiga sbarrata, rilasciato dall’Associazione italiana celiachia, ha visto aumentare le vendite di +3,8% in un anno.

Benessere

In 12 mesi le vendite di prodotti biologici, veg, kosher e halal sono aumentate del +3,7%, rallentando la crescita registrata l’anno precedente, quando erano avanzate del +8,9%. Questo comparto ha superato la soglia delle 10mila referenze a scaffale e dei 2,7 milioni di euro di giro d’affari.
Tra gli alimenti considerati benefici registrano una crescita a due cifre i semi di zucca (+45,3%), i semi di chia (+25,8%) e i semi di canapa (+25,0%), mentre sono in calo le germe di grano (-30,2%).
Nel settore bevande l’acqua di cocco in un anno ha visto crescere del +91,7% le vendite dei prodotti in cui è presente, soprattutto grazie a integratori.

Osservatorio Immagino

I sesto Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy ha incrocia le informazioni riportate sulle etichette dei 106mila prodotti di largo consumo digitalizzati a giugno 2019 dal servizio Immagino di GS1 Italy (oltre 100 variabili tra ingredienti, tabelle nutrizionali, loghi e certificazioni, claim e indicazioni di consumo), con le rilevazioni Nielsen su venduto (retail measurement service), consumo (consumer panel) e fruizione dei media (panel TV - Internet). Offre una misurazione del rapporto tra informazione ricercata e risultati di mercato e guarda i fenomeni di consumo nel nostro Paese misurando quelli emergenti, identificando i segmenti di popolazione che li determinano.

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