Origine degli alimenti e modalità di produzione? Fondamentali per il 22% degli italiani

Origine degli alimenti e modalità di produzione? Fondamentali per il 22% degli italiani

E 1 su 6 fa attenzione alle condizioni dei lavoratori. Lo dice l'Osservatorio Reale Mutua Slow food

Notizie dal mondo agroalimentare:
prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

21

Luglio
2022

Gli italiani mostrano una crescente sensibilità alla sostenibilità, ambientale ma anche sociale, quando fanno la spesa. Prima di fattori come marca, packaging, aspetto del prodotto, dei valori nutrizionali e del tempo a disposizione per cucinare, poco più di un connazionale su cinque (22%) considera molto importante nelle decisioni di acquisto la trasparenza sia sulle origini sia sulle modalità di produzione, allevamento e coltivazione, generalmente non indicate sulle confezioni e le etichette. A questi si aggiunge, per uno su sei (17%), l’importanza anche valori come la tutela delle condizioni di lavoro delle persone nelle filiere. A rilevarlo l’Osservatorio Reale Mutua sull’agricoltura in collaborazione con Slow Food.

I trend di acquisto: cosa e dove

Queste priorità si traducono in una tendenza alla scelta di prodotti del territorio (29%), di prodotti di stagione (36%), anche per sostenere le economie agricole locali (30%) e perché ritenuti più buoni di quelli fuori periodo (12%).

Dai valori al carrello, in che cosa si traducono le scelte di acquisto e consumo degli italiani? Uno su tre (34%) dichiara di consumare frutta più volte al giorno, e un altro 34% una volta al giorno. Discorso simile per la verdura, rispettivamente al 32% e 28%.
Pasta e riso sono consumati una volta al giorno dal 39%, quasi uno su due (42%) mangia i legumi due o tre volte a settimana, sensibilmente meno i cereali (29%). Tra gli altri dati di rilievo, il pesce finisce nel piatto del 43% una volta a settimana, come la carne rossa, mentre a essere mangiata con più frequenza è la carne bianca (due o tre volte a settimana dal 51%).

Nella settimana tipo, oltre otto italiani su dieci (86%) preferiscono i cibi freschi a quelli precotti, pronti o surgelati, e se il supermercato resta il canale preferito (77%) una fetta consistente guarda anche a mercati di zona (28%) e botteghe di quartiere (16%).

"I dati dell’Osservatorio Reale Mutua suggeriscono che gli italiani hanno acquisito una sempre maggiore consapevolezza rispetto ai valori legati a un cibo buono, pulito e giusto: territorialità, stagionalità - afferma Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia - e la ricerca di prodotti non processati lo testimoniano. Ma c’è di più: inizia a diffondersi anche la consapevolezza che un regime alimentare è sano non solo quando è adeguato dal punto di vista nutrizionale, ma se promuove la salute umana e rispetta quella del pianeta. Questa sensibilità degli italiani non può essere sprecata: la politica deve dare risposte precise e mettere in campo strumenti che consentano scelte alimentari consone e garantiscano la massima trasparenza della filiera produttiva a cominciare dalle etichette, chiare ed esaustive di tutti i valori che gli italiani vogliono ritrovare nel loro cibo".

Photo by Sarah Pflug


Condividi su: