Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Il Rapporto ISTAT

Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Il Rapporto ISTAT

Nel periodo 2020-2022 aumenta lo svantaggio delle regioni del Sud. Si registra un rallentamento o arretramento di alcuni processi

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13

Ottobre
2022

Il Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) dell'ISTAT contiene l’aggiornamento e l’analisi delle misure statistiche finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 per il nostro Paese, contribuendo alla realizzazione di questo progetto globale.

La quinta edizione del Rapporto è stata presentata il 12 ottobre 2022 e fa riferimento al periodo che va dal 2020 al 2022, includendo la diffusione di 371 misure statistiche che corrispondono a 138 indicatori tra quelli proposti da UN-IAEG-SDGs per il monitoraggio degli avanzamenti dell’Agenda 2030 a livello globale.
Il Rapporto è stato chiuso con le informazioni disponibili al 9 settembre 2022: rispetto alla diffusione di febbraio 2022, sono state aggiornate 188 misure statistiche e ne sono state introdotte quattro nuove.

I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), e i relativi 169 target specifici in cui sono declinati, bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, estendendo l’Agenda 2030 dal solo pilastro sociale, previsto dagli Obiettivi del Millennio, agli altri due pilastri, economico e ambientale, cui si aggiunge la dimensione istituzionale.

Il Presidente dell’ISTAT Gian Carlo Blangiardo spiega che "i due anni di emergenza pandemica hanno avuto un impatto percepibile nel rallentamento o addirittura nell’arretramento di alcuni processi. Viceversa, per altri fenomeni, come la transizione al digitale, chiusure e confinamenti hanno rappresentato una spinta potente che ha fatto accelerare imprese, individui, organizzazioni".

"Ancor prima che sull’Europa si abbattessero le conseguenze della guerra in Ucraina - spiega Blangiardo - molte fragilità si erano estese e aggravate, molti divari allargati. Su bambini, giovani, donne e persone in condizioni di povertà e marginalità gravano tuttora pesanti carichi e ostacoli difficili da superare, e non pochi obiettivi di sviluppo sostenibile che li riguardano appaiono più lontani. Altri segnali inducono invece all’ottimismo, e incoraggiano a mantenere costanti gli impegni per la tutela dell’ambiente e della salute".

Si tratta di un quadro complesso e per favorire la comprensione delle evoluzioni nel medio e lungo periodo, l’ISTAT ha seguito i fenomeni chiave, confrontandone la performance attuale sia con quella di dieci anni fa sia con quella dell’anno scorso.

Gli obiettivi che migliorano e quelli che peggiorano

Secondo l’analisi ISTAT, gli andamenti relativi all’ultimo anno mostrano un quadro complessivamente positivo: rispetto all’anno precedente, il 50% delle misure sono in miglioramento, il 23% stazionarie e il 27% segnalano un peggioramento.
La percentuale di misure con variazione positiva è significativamente elevata per il Goal 17 (Partnership per gli obiettivi), trainata dagli indicatori che riguardano l’uso dell’ICT, in forte incremento durante la fase pandemica acuta, e per il Goal 12 (Consumo e produzione responsabili), grazie soprattutto agli avanzamenti nella gestione dei rifiuti, mentre nei Goal 6 (Acqua) e 9 (Infrastrutture) si registrano i livelli più elevati di indicatori in peggioramento.

Per quanto riguarda le sviluppo dei goal nel territorio, la mappa ISTAT mostra una differenza dello sviluppo sostenibile ancora più marcata rispetto allo scorso anno a favore delle regioni del Nord-est rispetto al Sud e alle Isole, con particolare riguardo alle Province Autonome di Bolzano e Trento. Migliora anche la posizione della Valle d’Aosta e della Lombardia.
Al Sud, i valori degli indicatori sono tra i più bassi, con particolare riguardo a Sicilia e Calabria.


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