Nell'UE cresce la produzione di miele

Nell'UE cresce la produzione di miele

Dal 2014 è aumentata del 16%. La Commissione europea chiede comunque più sostegni per un settore che nel 2018 ha prodotto 280mila tonnellate di miele

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18

Dicembre
2019

Il Rapporto sull'attuazione dei programmi UE per l'apicoltura, pubblicato il 17 dicembre 2019 dalla Commissione europea, ci restituisce una buona notizia: il numero di alveari e apicoltori nell'UE è aumentato nel corso degli anni, con una crescita della produzione di miele del 16% tra il 2014 e il 2018. La relazione sottolinea che con 17,5 milioni di alveari gestiti da 650mila apicoltori, nel 2018 l'UE ha prodotto 280mila tonnellate di miele, secondo produttore al mondo.

Per gli anni 2020-22, saranno spesi 240 milioni di euro in programmi nazionali di apicoltura nell'UE, metà dei quali dal bilancio dell'Unione, con un aumento dell'11% rispetto ai finanziamenti disponibili per il 2017-19.

''Nella salvaguardia delle api, i primi alleati dei nostri agricoltori, l'Europa deve avviare un'iniziativa comune, coordinata e adeguatamente finanziata, che punti sulla ricerca e all'innovazione''. Così Paolo De Castro, coordinatore S&D alla Commissione Agricoltura del Parlamento europero, intervenendo all'Assemblea plenaria a Strasburgo che ha approvato la risoluzione in favore degli insetti impollinatori. Per De Castro''l'Europa deve appropriarsi del protagonismo che le compete per affrontare le cause della riduzione degli impollinatori. Altrimenti c'è il rischio di ritrovarsi di fronte ad un puzzle disordinato di interventi nazionali. Questo Parlamento non vuole correre questo pericolo, ma dimostrarsi all'altezza delle ambizioni del Green Deal europeo''.

Agli Stati membri e all'Esecutivo UE, gli eurodeputati chiedono di rafforzare il sostegno alla ricerca, alla formazione degli apicoltori, alla sorveglianza e monitoraggio sugli insetti impollinatori e sul loro habitat. In particolare, per le api da miele, la risoluzione "insiste per indagare le cause della diminuzione delle aspettative di vita delle api regine, che rappresentano un fenomeno preoccupante". L'Eurocamera inoltre, ritiene opportuno "promuovere l'eco-innovazione in ambito agricolo, incoraggiando l'istituzione di partenariati con il mondo accademico e la cooperazione con i ricercatori, anche per sostenere lo sviluppo di pesticidi a basso rischio, innocui per gli impollinatori".

Gli eurodeputati riconoscono "che la salute degli impollinatori è fondamentale per l'attività agricola nell'Unione europea dato che l'84% delle specie di colture, e il 76% della produzione alimentare europea, dipendono dall'impollinazione effettuata dagli insetti".

Basti pensare che "una quota della produzione agricola annuale dell'UE, pari a 15 miliardi di euro, può essere attribuita direttamente agli impollinatori". Non solo: "sono importanti all'ecosistema per il controllo dei parassiti, il mantenimento della qualità del suolo e dell'acqua, nonché l'estetica del paesaggio".


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