Nasce Future Farming District: investire 100 milioni per un’agricoltura senza terra

Nasce Future Farming District: investire 100 milioni per un’agricoltura senza terra

Zero annuncia l’avvio del vertical farming a Capriolo in costruzioni prefabbricate e a basso impatto ambientale

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16

Dicembre
2021

Zero, società attiva nel campo del vertical farming, annuncia l’avvio della realizzazione di Future Farming District, progetto che nasce dalla rigenerazione di un complesso di archeologia industriale situato a Capriolo, in provincia di Brescia.
Il distretto produttivo prevede un investimento iniziale di oltre 60 milioni di euro per la prima fase, e di ulteriori 40 milioni per la seconda fase, il cui completamento è previsto entro il 2025.

Future Farming District punta alla costruzione di un ecosistema circolare integrato, scalabile e replicabile in altri contesti, che abbina la produzione locale di energia da fonti rinnovabili a impianti di coltivazione in vertical farm di taglia flessibile.

Il Future Farming District di Capriolo nasce dalla collaborazione industriale tra Zero e ISEO IDRO, espressione di una società di investimento specializzata nell’acquisizione e nella gestione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. 
Il progetto di Capriolo è la prima istanza del format Future Farming District che il gruppo di lavoro prevede di replicare in altre località italiane.

Tecnologie e produzione

L’area scelta per ospitare il primo Future Farming District è quella del Parco dell’Oglio, a pochi minuti dall’uscita dell’autostrada A4 di Palazzolo, una posizione che consente di raggiungere il nord Italia, la Svizzera, il sud della Germania e l’Austria con una logistica di corto raggio.
Qui sorgeva il principale stabilimento del gruppo tessile NK. Con un corpo architettonico edificato all’inizio del 1900 e successivi ampliamenti effettuati negli anni ‘50 e ‘70, il complesso occupa una superficie di oltre 200mila mq, con aree coperte complessive di circa 25mila mq.

Gli impianti di coltivazione in vertical farm, che sfruttano la tecnologia proprietaria di Zero per coltivare eliminando completamente la terra, saranno allestiti sia all’interno dell’immobile storico sia in un’area limitrofa al sito industriale e saranno alimentati direttamente da energia pulita proveniente da un sistema di centrali idroelettriche situate sul fiume Oglio, la maggiore delle quali all’interno del complesso industriale.
Le vertical farm consentono un risparmio di acqua enorme, oltre il 95% rispetto all’agricoltura intensiva, e una produzione per unità di superficie centinaia di volte superiore alla coltivazione tradizionale in campo. Il loro limite è l’elevato fabbisogno energetico, che le rende di fatto un’attività energivora con un impatto ambientale in termini di carbon footprint.
La riduzione dell'impatto passa attraverso l'alimentazione con energia pulita prodotta nel sito dove sono installate. Questo modello di autoconsumo è alla base del format Future Farming District e della sua missione: rendere i prodotti dell’agricoltura verticale accessibili a una platea più ampia di consumatori.


L’avvio della produzione è previsto entro la primavera del 2022, con un progressivo incremento della capacità produttiva che raggiungerà circa 1.300 tonnellate annue su una superficie di coltivazione in vertical farm di 31mila mq. La fase 2 prevede il raddoppio della superficie.
Il sito sarà dedicato alla coltivazione di una gamma di insalate monovarietà e mix, una selezione di erbe aromatiche e microgreens. A questa selezione di referenze, in una fase successiva si aggiungeranno fragole prodotte tutto l’anno.


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