Le potenzialità di efficientamento del settore alimentare

Le potenzialità di efficientamento del settore alimentare

Chiara Martini del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica (DUEE) di Enea si è occupata di fornire indicazioni sulle potenzialità di efficientamento del settore alimentare partendo dall’analisi delle diagnosi energetiche

Notizie dal mondo agroalimentare:
prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

16

Maggio
2022

Le grandi imprese sono obbligate dal D.Lgs. n. 102/2014 a effettuare le diagnosi energetiche e in particolare l’art. 8 del Decreto legislativo n. 102/2014 definisce le imprese italiane obbligate alla redazione di una diagnosi energetica:

  1. Le grandi imprese (definite al comma 1) che all’anno n soddisfano le seguenti condizioni per gli anni n-1 ed n-2: effettivi maggiori o uguali a 250 più una delle due condizioni (o entrambe) tra fatturato annuo superiore a 50 milioni di euro e/o bilancio annuo superiore a 43 milioni di euro.
  2. Le imprese a forte consumo di energia (definite al comma 3) che, nell’anno n-1, hanno consumi elettrici annui maggiori di 1 GWh, sono afferenti ai codici NACE dell’Allegato 3 e 5 delle LLGG Europee dei settori energivori e sono inserite negli elenchi di volta in volta pubblicati dalla Cassa Servizi Energetici e Ambientali (CSEA – DM 5/4/2013).

Tale procedura non è richiesta alle PMI, ma può essere di aiuto per analizzare i consumi energetici e stabilire delle fasi di efficientamento energetico. Per capire se questa analisi sia di utilità alle aziende del settore alimentare, vanno effettuati differenti step di misurazione:

  • Panoramica dei risparmi per area di intervento
  • Risparmi per tipologia
  • Risparmi rapportati ai consumi
  • Tempo di ritorno
  • Costo efficacia.

Inoltre sono da tenere in considerazione diverse politiche atte a supportare l’efficienza energetica nei settori produttivi, quali certificati bianchi, conto termico, detrazioni fiscali, bandi regionali ecc.

Il contesto alimentare nel 2019, alcuni dati

  • I dati riportati si riferiscono all’anno 2019, anno in cui il numero di imprese del settore alimentare era 51.675, pari al 13,8% del settore manifatturiero
  • Il valore aggiunto dell’alimentare, rappresentava il 9,3% del totale del manifatturiero
  • Gli addetti del settore erano circa 415.200, pari all’11% del settore manifatturiero
  • La dimensione media aziendale era di 8 dipendenti
  • Il valore aggiunto delle grandi imprese rappresentava il 37,5% del totale, in linea con la quota complessiva delle grandi imprese nel manifatturiero (39,8%)
  • Alla scadenza 2019, 701 diagnosi pervenute a ENEA per il settore alimentare riportano interventi individuati, e 36 alla scadenza 2020
  • Il numero di diagnosi con interventi effettuati è stato 283 alla scadenza 2019 e 9 alla scadenza 2020.

Aree di intervento

Nella figura 1 sono riportate le diverse aree di intervento nel settore alimentare che implicano diversità nei valori dei risparmi e nella loro composizione per vettore energetico, anche a seconda di specificità di sito produttivo.

Figura 1 - Aree di intervento

Diversi sono anche il tempo di ritorno e il costo efficacia, con valori interessanti di entrambi gli indicatori anche per interventi di tipo gestionale. Nella figura 2 sono invece indicati il numero di interventi effettuati e individuati.

Figura 2 - Numero interventi

Risparmi conseguiti e conseguibili

Il settore alimentare ha conseguito un risparmio di energia finale di 12.516 tep/anno così suddivisi: 45% risparmi elettrici, 36% risparmi termici e 19% altri risparmi, con un potenziale di risparmio di 57.750 tep/anno grazie a un aumento della voce altri risparmi 48%.

Figura 3 - Risparmi conseguiti
Figura 4 - Risparmi potenziali

Le figure 3 e 4 riportano i risultati riferiti ai differenti settori e la figura 5 esplicita i risparmi totali rispetto ai consumi.

Figura 5 - Risparmi totali rispetto ai consumi

In conclusione i risultati ottenuti mostrano un buon potenziale per l’efficientamento del settore alimentare, sottolineando l’importanza di combinare i dati sui risparmi conseguiti e potenziali a un’analisi di consumi totali e Indici di Prestazione Energetica.

Per il futuro, Enea di pone l’obiettivo di trarre informazioni sugli impatti in termini di decarbonizzazione del settore, attraverso emissioni di CO2 dirette e indirette associate agli usi energetici, e su altri benefici multipli dell’efficienza energetica e di potere ampliare le analisi sulle PMI, energivore e anche non soggette a obbligo.

Sintesi del contributo presentato in occasione di ToolSy.
Qui lo Speciale ToolSy, il network di OM dedicato agli strumenti per filiere alimentari sostenibili


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