Il "sesso gentile" è attratto dalla filiera agroalimentare: più di 1 impresa agricola su 4 (28,6%), per un totale di quasi 215mila aziende a livello nazionale, è condotta da donne. Al Sud si registra una maggiore incidenza. Lo afferma Coldiretti che ha elaborato i dati di Unioncamere relativi al settembre 2018.
La presenza femminile ha rivoluzionato l'attività agricola come dimostra l'impulso dato alle attività di educazione alimentare e ambientale con le scuole, le agritate, gli agriasili, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici, ma anche nell'agricoltura a basso impatto ambientale, nel recupero delle piante e degli animali in estinzione, nell'agriturismo.
Tra le novità si registra l'arrivo sui campi di imprenditrici che hanno seguito percorsi formativi diversi dall'agricoltura: dalla laurea in scienze politiche a sociologia, da giurisprudenza a economia, da scienze della comunicazione a ragioneria, dal marketing alla consulenza aziendale.
Importante anche la quota giovane con il 25% delle aziende femminili guidate da ragazze under 35 che hanno puntato sulla tecnologia e utilizzano lo smartphone per controllare gli animali in stalla nelle pause di studio all'università e per gestire online acquisti e prenotazioni in agriturismo.
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