La sostenibilità per Bofrost?

La sostenibilità per Bofrost? "Primo, ridurre i consumi energetici"

L'azienda punta su fotovoltaico, refrigerazione con impianti a CO2, riduzione dei consumi della flotta, cambio della logistica del fresco

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02

Febbraio
2023

A cura della Redazione F&T

Bofrost Italia, realtà imprenditoriale specializzata della vendita a domicilio di prodotti alimentari surgelati e freschi, ha numerosi progetti per centrare l’obiettivo fissato dal gruppo internazionale Bofrost di cui fa parte: raggiungere la neutralità climatica entro il 2035.
L’azienda di San Vito al Tagliamento (PN) conta 1 milione di famiglie clienti, 2.800 tra dipendenti e collaboratori, e una sessantina di filiali su tutto il territorio nazionale

La prima area di attenzione di Bofrost è rappresentata dai consumi energetici, che per un’azienda dedicata alla distribuzione di prodotti surgelati e freschi è la voce più impattante.

"Non nascondiamo che per noi il risparmio energetico è una priorità anche economica: la spesa per i consumi elettrici - dichiara l’amministratore delegato di Bofrost Italia Gianluca Tesolin - è aumentata del 250% nell’ultimo anno".

Già da tempo Bofrost sta investendo sul fotovoltaico: oggi tra sede e filiali sono installati 21 impianti che producono 1,7 milioni di kWh all’anno, pari al 15% del fabbisogno energetico, con risparmio di 1.105 tonnellate all’anno di anidride carbonica.
L’innovazione più importante, spiega l'azienda, riguarda la refrigerazione di magazzini e celle: Bofrost ha deciso di passare dalla tecnologia di refrigerazione basata sui gas fluorati agli impianti a CO2: "1kg di CO2 equivale a circa 2.140kg di altro gas e questa novità - si legge in una nota - è in grado di ridurre i consumi di più del 30%.
Dopo il polo di San Vito al Tagliamento (15.000 metri tra uffici, magazzini e celle frigorifere dove vengono conservate 7.000 tonnellate di alimenti), Bofrost ha installato altri due impianti a CO2 nelle filiali di Montirone (BS) e Pianiga (VE) ed è in procinto di rinnovare anche la filiale di Erba.

Sotto la lente anche i consumi dei veicoli utilizzati per le consegne: oltre a procedere al monitoraggio sistematico di fattori come analisi delle percorrenze, stili di guida, manutenzioni, Bofrost Italia sta anche valutando di seguire l’esempio di Bofrost Germania, che intende convertire parte della flotta all’elettrico.
"Sappiamo - spiega Tesolin - che un ruolo fondamentale lo gioca il coinvolgimento delle nostre persone, che sono formate per attuare azioni responsabili dal punto di vista dei consumi: dai giusti comportamenti alla guida dei mezzi, alla manutenzione regolare delle celle automezzi e di filiale per ottenere la massima efficienza, fino agli accorgimenti nell’uso di riscaldamento, climatizzatori e luci negli uffici che possono aiutare a minimizzare gli sprechi".

Bofrost, che negli ultimi anni ha ampliato la gamma dei prodotti conservati fra 0° e 4°C, ha anche deciso di riorganizzare la logistica del fresco inaugurando il Progetto HUB che cambia le procedure di stoccaggio, movimentazione e distribuzione dei prodotti da frigorifero. "Siamo partiti nel 2021 con analisi dati e sviluppo IT, abbiamo testato il Progetto HUB su 10 filiali startup, e siamo entrati in fase di roll out a luglio di quest’anno. La realizzazione di un sistema di hub e l’utilizzo di procedure avanzate per l’analisi dei dati - spiega Gianluca Tesolin - ci permettono di gestire gli stock con un livello di precisione altissimo, non solo per garantire ai nostri clienti la massima rapidità di consegna e freschezza dei prodotti, ma anche per ottimizzare gli spostamenti e ridurre così i chilometri percorsi dai mezzi".

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