È stato approvato il 17 maggio 2021 dalla Giunta della Regione Lombardia il "Progetto di valorizzazione delle filiere produttive lombarde della carne, del latte e delle uova mediante la ricerca di residui di antibiotici, metalli e ormoni con nuove metodiche analitiche ad ampio spettro ed elevata sensibilità". Ne danno notizia la Vicepresidente e Assessora al Welfare, Letizia Moratti, e l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi.
"Proprio gli eventi drammatici del Covid e della pandemia - dice Letizia Moratti - ci impongono di aumentare il controllo su quello che mangiamo. L’obiettivo è garantire la genuinità e la salubrità dei prodotti e scongiurare il rischio di veder veicolate epidemie attraverso gli animali e quanto viene dato loro da mangiare". "La Lombardia - spiega Fabio Rolfi - è la prima Regione agricola d’Italia. Produciamo il 43% del latte italiano, abbiamo il 53% dei capi suini a livello nazionale, 16.600 allevamenti di bovini da carne e latte e oltre 1.000 allevamenti avicoli".
Il documento approvato segue un progetto pilota che Regione Lombardia aveva avviato lo scorso anno: in provincia di Brescia era stato attuato il monitoraggio sperimentale dei residui di antibiotici nel latte destinato alla trasformazione. Aveva visto coinvolti il Dipartimento veterinario e sicurezza degli alimenti di origine animale dell’Ats di Brescia per le attività di campionamento, e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Lombardia ed Emilia-Romagna per le attività di laboratorio. Il progetto pilota del 2020 ha certificato sul latte lombardo un residuo pari a zero.
Il programma appena deliberato, fa sapere la Regione, è in grado di rilevare con un’unica analisi oltre 60 elementi chimici, anche se presenti a livelli oltre 100 volte inferiori ai limiti eventualmente previsti. Gli esiti del progetto sperimentale non hanno dato riscontri sulla positività agli antibiotici. Dunque è stata innalzata la sensibilità del campionamento ed estesa l’attività a tutto il territorio regionale, coinvolgendo anche la filiera carni e uova. Il progetto coinvolge anche i veterinari liberi professionisti e le associazioni di categoria.
La presenza di residui di farmaci veterinari in generale, e di antibiotici in particolare è un tema molto sentito dai consumatori e, negli ultimi anni, si è assistito a un progressivo aumento sul mercato di prodotti che recano in etichetta antibiotic free: se da un lato questa dichiarazione rappresenta un valore aggiunto per il consumatore, dall'altro impone la possibilità di verifica su quanto affermato.
Le azioni di controllo per le filiere
Per la filiera della carne verranno raccolti un totale di 255 campioni di muscolo. Saranno prelevati da impianti di macellazione industriali, da animali regolarmente macellati provenienti da allevamenti lombardi.
Campione suini
In Lombardia sono presenti 356 macelli di suini. Di questi 221 hanno fornito il numero di capi macellati nel 2020, che è pari a 4.008.417 capi.
Campionamento di vitelli e vitelloni
In Lombardia sono presenti 340 macelli di bovini. Di questi 306 hanno fornito il numero di vitelli e vitelloni macellati nel 2020, che è pari a 272.354 animali. Le vacche sono state escluse dal campionamento.
Campione polli e tacchini
In Lombardia sono presenti 44 macelli di polli e tacchini. Di questi 18 hanno fornito il numero di capi macellati durante il 2020, pari a 61.509.287 milioni.
Uova
Nell’ultimo biennio non sono state riscontrate rilevanti non conformità in questa filiera. Ciononostante, Regione Lombardia ha deciso di includerla nel progetto. Ipotizzando una prevalenza di positività agli antibiotici dello 0,4%, con un livello di confidenza del 95% e un errore dell’1%, dovranno essere sottoposti a campionamento 100 allevamenti, da suddividere per ciascuna Ats. Per ogni allevamento sarà prelevato un campione costituito da 6 uova.
Credit: Regione Lombardia
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