La crisi climatica è una minaccia solo per 1 italiano su 3

La crisi climatica è una minaccia solo per 1 italiano su 3

La percezione del pericolo sale al 45% tra i ragazzi della Generazione Z

Notizie dal mondo agroalimentare:
prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

14

Dicembre
2022

di Valentina Oldani

Solo per il 36% degli italiani il cambiamento climatico rappresenta una delle più importanti minacce esistenziali. Le percentuali crescono sensibilmente tra gli appartenenti alla GenZ (45%), e tra i Baby Boomers (40%). Il dato contrasta con la percentuale di italiani, schiacciante maggioranza: 70%, che ritengono di essere testimoni della "più grande crisi climatica ed ecologica della storia". È quanto emerge dal primo report del nuovo Osservatorio Deloitte su Sostenibilità e Innovazione.

Chi cambia abitudini

Oltre 2 rispondenti su 3 dichiarano di aver cambiato abitudini in un'ottica sostenibile già prima della pandemia.
Condividere, riciclare, rigenerare e ridurre al minimo i rifiuti sono elementi imprescindibili secondo oltre 7 cittadini su 10.

Chi mangia bio

Importanti per il 40% sono prodotti biologici e filiere certificate, economia circolare e brand ecosostenibili.

Chi è attento al prezzo

Il prezzo per il 51% è il primo elemento critico, poi la difficoltà di reperire il prodotto o il servizio (38%) e la difficoltà di trovare informazioni certificate e affidabili sulla sostenibilità (36%).

Chi guarda ai materiali

Per la sostenibilità ambientale, l'interesse è rivolto soprattutto al tipo di materiali impiegati, che deve essere quanto più rinnovabile (36%), naturale (34%) e riciclabile (31%), ma anche alla minimizzazione dell'impatto ambientale lungo tutto la catena del valore (31%).

Chi è consumista

Il tema della durabilità del bene non è considerato un aspetto prioritario, specialmente tra i Baby Boomer, ancora influenzati dalla "cultura del consumo": solo per il 23% è tra le tre caratteristiche più rilevanti.

Chi è sostenibile

La sostenibilità è una discriminante di prim'ordine per i consumi legati alla mobilità (55% su altri mezzi di trasporto; 51% sui veicoli personali), all'immobiliare (57%) e ai generi alimentari (51%).

Chi se ne frega

Invece nel consumo di software (24%), di servizi d'intrattenimento (23%) e di prodotti finanziari (19%) le scelte d'acquisto sono ancora guidate da considerazioni più tradizionali.

Ma il cielo è sempre più blu
 

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