L'altra sorpresa di un uovo di Pasqua

L'altra sorpresa di un uovo di Pasqua

WWF: con coltivazione e consumo di cacao e zucchero attuali, in 3 anni scompariranno foreste in Africa e America Latina

Notizie dal mondo agroalimentare:
prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

30

Marzo
2021

Il WWF fa scoprire ai consumatori il lato sconosciuto delle uova di Pasqua: dietro la maggior parte della produzione di cacao e zucchero, gli ingredienti principali di uno dei simboli pasquali, c’è un "livello di distruzione, degrado e frammentazione degli ecosistemi naturali" di cui dobbiamo avere contezza.

La canna da zucchero, spiega il WWF in una nota,  è spesso coltivata in aree dove un tempo sorgeva una foresta tropicale. Il Brasile è il primo paese produttore al mondo e la sua coltivazione ha contribuito considerevolmente alla deforestazione soprattutto nel periodo dal 2002 al 2012 con il 12% delle attività di deforestazione nel Paese (16 mila chilometri quadrati di foresta tagliati a causa dell'espansione delle piantagioni[1]).
Mentre per il cacao soffrono principalmente i Paesi dell’Africa occidentale che in questi anni hanno triplicato la loro produzione, arrivando a coprire oltre il 70% della quota di mercato globale. Qui si calcola che, mantenendo gli stessi livelli di produzione, entro il 2024, intere foreste dell’Africa occidentale scompariranno, con conseguenti impatti anche sul clima.

"L’agricoltura rappresenta oggi la prima causa di deforestazione nelle aree tropicali e subtropicali del nostro Pianeta: ben il 73% della deforestazione è dovuto all'espansione dei terreni agricoli. La distruzione e il degrado delle foreste e degli habitat causano inoltre circa il 20% dei gas serra immessi ogni anno nell’atmosfera". Questi i dati che fornisce Eva Alessi, Responsabile consumi sostenibili e risorse naturali di WWF Italia. "I sistemi alimentari sono anche la prima causa di perdita di biodiversità che avviene soprattutto nei Paesi tropicali che ospitano le piantagioni di molte di queste commodity: Brasile, Argentina, Messico, Paraguay, Uruguay, Ghana, Costa d’Avorio, Uganda, sono diventati terre destinate alla produzione di alimenti per il consumo, in primo luogo, dei Paesi occidentali. È più che mai indispensabile che tutti i consumatori siano consapevoli quanto le loro scelte siano determinanti per le sorti del Pianeta e che possiamo e dobbiamo fare qualcosa per cambiarle per il meglio. Stiamo divorando il Pianeta senza capire quanto in realtà la nostra salute sia profondamente connessa con quella dell’ambiente in cui viviamo."

Lo zucchero

Lo zucchero, una delle commodity più commerciate al mondo, sta assistendo a una progressiva limitazione di utilizzo nei Paesi occidentali, dovuta alle policy sulla salute; al contrario il suo consumo nelle economie emergenti è in continua crescita. L’Unione Europea è il primo importatore al mondo di zucchero di canna grezzo da raffinare. Qui si lavora lo zucchero grezzo per i prodotti dolciari: per questo l’UE è anche il terzo massimo produttore mondiale di zucchero, preceduto solo da Brasile e India.
L'OMS raccomanda di ridurre il consumo dello zucchero a meno del 5% dell’energia totale giornaliera, che corrisponde per un adulto con indice di massa corporea medio a 25 grammi di zucchero (ossia circa 5 cucchiaini da tè), mentre per un bambino di sei anni ancora meno (circa 20 grammi). In Italia oggi il consumo di zucchero è di circa 27 kg pro-capite all’anno, ossia circa 15-18 cucchiaini al giorno. Una bustina di zucchero ne contiene circa 5 grammi, un succo anche 10 grammi, mentre una bibita gassata circa 40 grammi.

Il cacao

In Italia il consumo di cioccolato è aumentato del 22% a seguito della pandemia. La sua domanda a livello mondiale attraversa una fase espansiva che dura da parecchi anni crescendo a un ritmo medio del 3% annuo.
L'Italia è il settimo maggiore importatore di fave di cacao in Europa
e il secondo maggiore produttore di cioccolato in Europa (con 0,7 milioni di tonnellate, il 18% della produzione UE), dopo la Germania (1,3 milioni di tonnellate, ovvero il 32% del totale della produzione). Ogni italiano mangia 4 kg di cioccolato all’anno, circa 11 grammi al giorno ma questo alimento non viene associato ai rischi connessi agli alimenti ricchi di grassi e altamente calorici.
Il WWF consiglia di consumare cacao e zucchero provenienti da filiere equo solidali e da agricoltura biologica che garantiscono il rispetto delle condizioni di lavoro degli agricoltori e un basso impatto delle coltivazioni sull’ambiente e la biodiversità.

WWF ha pubblicato un approfondimento sugli impatti delle due principali commodity dolci della Pasqua: Zucchero e Cacao, due storie amare.

[1] Jusys T., 2017. A confirmation of the indirect impact of sugarcane on deforestation in the Amazon, Journal of Land Use Science, 12:2-3, 125-137, DOI: 10.1080/1747423X.2017.1291766

Photo by Germund Sellgren. WWF Sweden


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