In Brasile le prime IG di un popolo indigeno

In Brasile le prime IG di un popolo indigeno

Riconosciuti Warana e Pane Warana. Il popolo Sateré-Mawé tutela alimenti legati a fattori naturali e di produzione unici

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29

Ottobre
2020

L’Istituto Nazionale della Proprietà Industriale (INPI) brasiliano ha riconosciuto la terra indigena Andirá-Marau come territorio di origine delle Indicazioni Geografiche (IG) Warana (guaranà nativo) e Pane Warana (bastoncino di guaranà). Si tratta delle prime IG utilizzate da un popolo indigeno, il Sateré-Mawé, per tutelare e valorizzare una produzione agroalimentare legata a fattori naturali e metodi di produzione unici, arrivata grazie all’impegno del Consorzio dei Produttori Sateré-Mawé.

I due prodotti hanno vista riconosciuta ufficialmente "la tutela dell'ambiente come fondamentale per garantire la simbiosi tra il singolo Sateré-Mawé e le specie vegetali addomesticate nella zona dell'Indicazione Geografica". Un elemento fortemente legato alle pratiche del popolo indigeno Sateré-Mawé capaci di garantire la conservazione e l'adattamento genetico del Warana nel suo ambiente naturale, la terra indigena di Andirá-Marau che costituisce l'unica banca genetica in situ di guaraná esistente nel mondo.

Per mantenere questa condizione, l’Indicazione Geografica registrata vieta tutte le forme di riproduzione dei Warana attraverso la clonazione fuori dalla zona di produzione ufficiale. Tra i fattori naturali presenti in questa denominazione, spiccano i terreni antropici, l'elevata umidità ambientale e le api di paglia come agenti impollinatori.
I fattori umani includono la coltivazione completamente artigianale del guaranà autoctono da parte dei produttori, che ancora disidratano e fumano i chicchi di guaranà per ottenere il bastoncino di guaranà con un colore, un aroma, un sapore e una consistenza molto caratteristici.
Il logo della IG ha la figura del pipistrello, che corrisponde al fiume Andirá, e la figura della rana, che rappresenta il fiume Mara.

In Brasile si registra una forte espansione delle IG. Il Paese conta attualmente 70 prodotti registrati: 57 Indicazioni Geografiche e 13 Denominazioni di Origine. Da gennaio ad agosto 2020, l'INPI ha già ricevuto 10 domande di registrazione di nuove IG, quasi il totale del 2019. Un meccanismo ormai affermato per valorizzare territori e comunità nella produzione di beni e servizi specifici e un modo per proteggere la proprietà intellettuale brasiliana.

Credit: Qualivita


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