Il vertical farming entra nella filiera Barilla

Il vertical farming entra nella filiera Barilla

Sarà ZERO il partner del progetto finalizzato alla produzione di microgreen in agricoltura verticale

Notizie dal mondo agroalimentare:
prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

02

Luglio
2021

Barilla, attraverso il Venture Arm Blu1877, ha scelto Zero per l’avvio di un progetto che porterà alla produzione di materie prime vegetali in vertical farming: sfruttando la tecnologia proprietaria ZERO MODULAR ARCHITECTURE, verranno coltivati microgreen, come il basilico, per la preparazione dei sughi pronti Barilla.

Il vertical farming è un approccio innovativo all’agricoltura che prevede la coltivazione in ambienti indoor, fuori suolo e su più livelli, con il pieno controllo di tutte le variabili che determinano il processo di crescita della pianta.

Questo metodo consente di ottenere produzioni di qualità, con una drastica riduzione di contaminazioni, e di ridurre il consumo di acqua - fino al 95% rispetto in meno rispetto all’agricoltura tradizionale - e di suolo.
Le produzioni in vertical farming sono indipendenti dalla stagionalità e possono essere allestite ovunque: permettono di avere disponibilità di un prodotto fresco tutto l’anno e ridurre l’impatto della logistica del prodotto.
Ma la sostenibilità economica complessiva di questa tecnologia di coltivazione, complessa e costosa, è però il fattore critico che spiega perché il vertical farming sia ancora limitato in termini di reale applicazione industriale. Zero ha sviluppato una tecnologia proprietaria per la realizzazione modulare, su larga scala, di vertical farm e, grazie a un portafoglio di tecnologie brevettate, è riuscita ad abbattere il costo di realizzazione degli impianti, incrementarne la produttività e a rendere velocemente scalabile la capacità produttiva.

Il primo progetto di esplorazione della tecnologia Zero nel mondo Barilla riguarderà la filiera produttiva di alcune delle materie prime vegetali utilizzate per la produzione dei sughi pronti: Barilla e Zero si sono dati l’obiettivo di perfezionare un percorso comune che inizia dalla ricerca e sviluppo, per poi passare a studi preliminari di fattibilità industriale. L’accordo con Blu1877, il Venture Arm di Barilla, ha lo scopo di consolidare questa collaborazione.

Michela Petronio, VP di Blu1877, Corporate Venture del Gruppo Barilla, commenta così l'accordo: "abbiamo fondato Blu1877 con lo scopo di creare un ponte fra Barilla e l’ecosistema di start up che stanno innovando il settore alimentare poiché siamo convinti che l’evoluzione verso un futuro più sostenibile passi anche attraverso lo sviluppo di partnership e alleanze di questo tipo. Siamo molto soddisfatti di aver trovato in Zero un partner italiano, competitivo e con un elevato livello tecnologico".
"Siamo nati con la missione di rendere il vertical farming sostenibile e scalabile - afferma Daniele Modesto, Amministratore Delegato di ZERO -. Essere scelti da Barilla come partner per le iniziative di vertical farming conferma come ZERO sia riuscita a costruire una tecnologia in grado di garantire parametri di produttività, qualità e sostenibilità industriale ai vertici del settore e in linea con i bisogni della più esigente industria alimentare".

L'agricoltura 4.0 in Italia

  • 2019: le startup agrifood italiane hanno raccolto appena lo 0.1% del capitale investito a livello globale nel settore. L'Italia è al 14° posto in Europa per capitale raccolto. In Spagna si è investito 20 volte tanto (AgFunder, 2020).

  • 2020: a livello mondiale le startup agrifood hanno visto investimenti per un totale di 30 miliardi di dollari, +30% vs 2019 (AgFunder, 2021).

  • Nonostante i limiti di accesso al capitale, l'Italia è capace di produrre leader di settore mondiali: nel 2020 le startup agrifood italiane rappresentavano il 6.8% del totale globale (Forward Fooding).

  • 2020, il mercato dell'agricoltura 4.0 in Italia ha prodotto 540 milioni di euro, +20% vs 2019. Solo il 3-4% delle superficie totali coltivate può essere riconosciuto come 4.0 (Osservatorio Smart Agrifood Politecnico di Milano, 2021) .

  • Il 60% delle aziende agricole utilizza almeno una soluzione digitale, e il 38% ne impiega due o più. A oggi, la spesa del settore agritech è trainata dalle soluzioni di agricoltura di precisione, sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature e dai macchinari connessi (Osservatorio Smart Agrifood Politecnico di Milano, 2021).

  • A livello nazionale, il settore agroalimentare, dalle campagne agli scaffali, genera mezzo trilione di euro l'anno, circa il 25% del Pil (CREA, 2021).

  • 5,7 miliardi è il totale di fondi destinati all'agricoltura previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per progetti di valorizzazione delle filiere, digitalizzazione e infrastrutture idriche.


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