I nati nel 2020 saranno esposti 7 volte di più a ondate di calore

I nati nel 2020 saranno esposti 7 volte di più a ondate di calore

Saranno anche colpiti 2,6 volte in più dalla siccità e 3 volte in più dalla perdita dei raccolti agricoli

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27

Settembre
2021

I bambini nati nel 2020 saranno esposti a fenomeni climatici estremi molto più che in passato. Le ondate di calore eccessive li colpiranno in media 7 volte di più rispetto ai loro nonni. I neonati di oggi subiranno anche 2,6 volte in più la siccità, 2,8 volte in più le inondazioni dei fiumi, quasi 3 volte in più la perdita dei raccolti agricoli e il doppio degli incendi devastanti. 
Questo è l'allarme lanciato dalla ONG Save the Children attraverso il rapporto Nati in crisi climatica: perché dobbiamo agire subito per proteggere i diritti dei bambini, diffuso alla vigilia della Pre-COP26, ospitata dall'Italia a Milano dal 30 settembre al 2 ottobre in preparazione del summit ONU sulla crisi climatica COP26 che si terrà in Scozia il prossimo novembre.
Il rapporto è stato realizzato da un team internazionale di ricercatori sul clima guidati dalla Vrije Universiteit Brussel (VUB).

Emissioni dei ricchi, effetti soprattutto sui poveri

Anche se l'86% delle emissioni globali di CO2 è responsabilità dei Paesi più ricchi, i bambini che vivono in quelli a basso e medio reddito e nelle comunità più svantaggiate saranno colpiti prima e più pesantemente, perché sono già i più esposti alle malattie trasmesse dall'acqua, alla fame e alla malnutrizione, e vivono in alcuni casi in abitazioni precarie o più fragili e vulnerabili in caso di inondazioni, cicloni e altri eventi climatici estremi.

Per i bambini più vulnerabili gli impatti del cambiamento climatico possono interrompere l'accesso all'assistenza sanitaria e all'istruzione, come nel caso delle bambine penalizzate dalle disuguaglianze di genere, delle popolazioni sfollate o rifugiate, dei bambini disabili e delle popolazioni indigene. In Pakistan, ad esempio, dopo le inondazioni del 2010 aggravate dal cambiamento climatico, il 24% delle bambine al sesto anno di studi ha abbandonato la scuola rispetto al 6% dei bambini.
I bambini dell'Africa subsahariana dovranno affrontare 2,6 volte più perdite nei raccolti rispetto ai loro coetanei, e i bambini del Medio Oriente e del Nord Africa fino a 4,4 volte di più. 
Alcuni di questi bambini corrono il rischio di subire questi disastri simultaneamente o in rapida successione, con l’effetto indiretto di rimanere intrappolati in una spirale di povertà a lungo termine.

Che fare? Lo sappiamo già

Save the Children sottolinea che gli impegni presi finora per la riduzione delle emissioni nel quadro dell'Accordo di Parigi determinerebbero un aumento della temperatura globale da 2,6 a 3,1 gradi Celsius al di sopra dei livelli preindustriali, con un impatto inaccettabile sui bambini. Come evidenziato nel rapporto, però, è ancora possibile invertire questo andamento: se si riuscirà a limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi come sancito dall’obbiettivo dell’Accordo di Parigi, l'esposizione aggiuntiva dei neonati attuali alle ondate di calore eccessivo diminuirà del 45%, del 39% per la siccità, del 38% per le inondazioni dei fiumi, del 28% per la perdita dei raccolti e del 10% per la devastazione degli incendi.

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