Le etichette dei prodotti che vengono acquistati ci rimandano in modo nitido i gusti degli italiani, in un racconto che muta nel tempo. Questo percorso del carrello della spesa, è seguito passo passo da GS1 con l'Osservatorio Immagino, un dossier che è arrivato all'undicesima edizione.
L’Osservatorio è uno studio semestrale che ha incrociato le informazioni riportate sulle etichette di oltre 128mila prodotti di largo consumo, confrontando le referenze della banca dati Immagino a dicembre 2021 e i prodotti in vendita nella grande distribuzione rilevati da NielsenIQ.
I prodotti dell’Osservatorio, nell’anno terminante a dicembre 2021, hanno sviluppato 39 miliardi di sell-out, pari all'83% di quanto venduto nel mercato del largo consumo in Italia da ipermercati e supermercati. Sono mediamente 177,4 le kcal assimilate dal consumatore italiano per 100 g /100 ml di prodotto.
Anche nell'ultimo semestre si conferma come le nuove tendenze dei consumi alimentari abbraccino italianità, assenza o arricchimento di alcuni ingredienti e referenze che caratterizzano uno stile di vita, come quello vegetariano o vegano.
W l'Italia
Si legge nell'Osservatorio che "Nonostante la stabilità delle vendite, quello dell’italianità resta il fenomeno più pervasivo tra quelli individuati dall’Osservatorio Immagino, poiché accomuna il 26,8% delle referenze rilevate e contribuisce per il 27,5% al giro d’affari complessivo del paniere Immagino".
Infatti sono 24mila i prodotti, cioè il 26,8% del food, che riportano i claim Made in Italy, Solo ingredienti italiani, Prodotto in Italia, 100% italiano, o le indicazioni geografiche DOP, IGP, DOC, DOCG, la bandiera italiana, il nome della regione di provenienza dell'alimento.
I primi tre claim più presenti in etichetta sono 100% italiano, Prodotto in Italia e la bandiera italiana.
Nel 2021 i prodotti col riferimento all’italianità hanno chiuso l’anno con oltre 8,9 miliardi di euro di vendite tra ipermercati e supermercati e il giro d’affari è rimasto stabile (-0,1%). La crescita più alta è quella degli oltre 4mila prodotti che evidenziano in etichetta di aver ottenuto la DOC, la DOP o la DOCG: in 12 mesi il loro giro d’affari è aumentato del 4,0% arrivando a 1,3 miliardi di euro.
Lo stile di vita: meglio veg
Nel lifestyle rientrano prodotti come Biologico, Idoneo a uno stile di vita vegetariano, Idoneo a uno stile di vita vegano, Halal, Kosher. Le vendite di queste referenze, oltre 13mila che rappresentano il 14,2% del paniere dell’Osservatorio, sono stabili. Rispetto al 2020, il giro d’affari è lievemente diminuito del -0,3% ed è stato superiore a 3,4 miliardi di euro.
I claim più dinamici sono quelli del mondo vegetariano e vegano che rappresentano più di 4.600 referenze per 1,9 miliardi di euro di vendite che rispetto al 2020 hanno ottenuto un aumento del +0,6% di vendite.
Nel dettaglio, poi, il giro d’affari dei prodotti etichettati come vegetariani è aumentato nel 2021 del +1,8%, superando gli 1,3 miliardi di euro; il claim vegano aumenta le vendite del 2,3% su base annua, superando i 935 milioni di euro.
"Guardando all’intero paniere, l’avanzata dei prodotti privi di componenti animali - si legge nel dossier - emerge come il trend più rilevante del 2021. Sia a livello macro (veg), sia a livello di singoli claim (vegetariano, vegano), ha registrato ovunque vendite in crescita, trainate dal maggior utilizzo di queste indicazioni sulle etichette dei prodotti. L’insieme dei prodotti vegetariani e vegani, il mondo veg, è rappresentato da una numerica di prodotti pari al 5,2% che sviluppano un giro d’affari complessivo pari al 6,0% del totale alimentare".
Liberi da...
Nel settore del free from rientra un insieme di prodotti che presentano in etichetta o sul packaging una serie piuttosto ampia di claim, accomunati dalla minore o assoluta non presenza di qualcosa: Senza OGM, Senza conservanti, Senza grassi idrogenati, Senza olio di palma, Senza sale, Pochi zuccheri, Poche calorie...
Ma "Il 2021 ha segnato una battuta d’arresto nella intensa crescita del business dei prodotti “senza”, ossia quelli che evidenziano sulle etichette l’assenza di un ingrediente, componente o nutriente".
Si tratta di un paniere ampio con il 17,8% di tutti i prodotti alimentari rilevati in quest’edizione dell’Osservatorio Immagino. Sono oltre 14mila referenze che hanno realizzato oltre 7,2 miliardi di euro di vendite. L’anno si è chiuso però con un meno 0,1% a valore.
Gli andamenti sono diversi per i vari claim. Il 2021 è un anno negativo per i prodotti Senza olio di palma (3,7% di incidenza sul totale): hanno totalizzato 1,7 miliardi di euro di vendite, in calo del -1,8% rispetto all’anno precedente.
Nel 2021, invece, grande attenzione agli zuccheri: i prodotti con Pochi zuccheri crescono del 10,4% rispetto al 2020 e quelli Senza zuccheri aggiunti aumentano del 10,6%.
Continua la crescita dei Senza antibiotici e del Non fritto, rispettivamente più 5,6% e più 17% nelle vendite, a conferma di come sia l’attenzione al salutismo la principale motivazione di scelta dei prodotti senza.
Senza antibiotici ha chiuso il 2021 con un +5,6% di vendite, arrivate a oltre 109 milioni di euro. Il claim Non fritto è sulle etichette di 367 prodotti e ha chiuso l’anno con quasi 84 milioni di euro di sell-out, +17,0% rispetto al 2020.
Altro claim emergente è Poche calorie, rilevato dall’Osservatorio Immagino su 450 prodotti che nel 2021 hanno incassato oltre 144 milioni di euro, il +10,9% rispetto al 2020.
Rich in: vado a gonfie vele
In questo segmento rientrano molti claim accomunati dalla presenza in assoluto o in forma maggiore di qualcosa: Con Omega 3, Con vitamine, Fonte di calcio, Ricco di fibre, Integrale, Ricco di ferro...
"Il claim Proteine è il fenomeno del 2021 nel mondo del rich-in: non solo ha ottenuto l’aumento delle vendite più significativo (+6,4%) ma ha anche scavalcato il claim Fibre, diventando il numero uno in termini di incassi, con 1,1 miliardi di euro, pur rimanendo al secondo posto per numerosità dell’offerta".
I rich in rappresentano il 12% del paniere dei prodotti e nel 2021, in supermercati e ipermercati, hanno sfiorato i 3,8 miliardi di euro di vendite, in crescita del +2% rispetto all’anno precedente. Nove claim su dodici hanno visto aumentare le vendite.
Osservatorio Immagino GS1 Italy →
Condividi su: