Giornata delle api: più apicoltori, meno produzione

Giornata delle api: più apicoltori, meno produzione

FAI: sul settore incidono i cambiamenti climatici

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20

Maggio
2021

La Giornata Internazionale delle Api, istituita il 20 gennaio nel 2017 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite in onore di Anton Jansa, pioniere nel XVIII secolo delle tecniche di apicoltura moderne, ha un obiettivo importantissimo: sensibilizzare sull'importanza degli impollinatori, sul loro contributo allo sviluppo sostenibile e sulla necessità di fermare la perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi che li sta portando all'estinzione.

Senza le api (sono oltre 20mila le specie in tutto il mondo) molte piante si estinguerebbero e gli attuali livelli di produttività potrebbero essere mantenuti solamente ad altissimi costi attraverso l’impollinazione artificiale.
Le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione delle 115 colture agrarie di rilevanza mondiale e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. Negli ultimi 50 anni la produzione agricola ha avuto un incremento di circa il 30% grazie al contributo diretto degli insetti impollinatori. In Europa la produzione di circa l’80% delle 264 specie coltivate dipende dall’attività degli insetti impollinatori.

Gli impollinatori svolgono in natura un ruolo vitale come servizio di regolazione dell'ecosistema. Si stima che l'87,5% (circa 308mila specie) delle piante selvatiche in fiore del mondo dipendono, almeno in parte, dall'impollinazione animale per la riproduzione sessuale, e questo varia dal 94% nelle comunità vegetali tropicali al 78% in quelle delle zone temperate (IPBES, 2017).

Purtroppo, le api sono in declino, minacciate da frammentazione dell’habitat, sviluppo di un’agricoltura monocoltura intensiva, diminuzione della resistenza delle api ai parassiti, aumento dell’uso di pesticidi, cambiamenti climatici.

Gli impollinatori selvatici sono diminuiti in termini di presenza e diversità, e abbondanza per alcune specie, su scala locale e regionale. Le valutazioni della Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) indicano che il 16,5% degli impollinatori vertebrati è minacciato di estinzione a livello globale, e questa cifra sale al 30% per le specie insulari.

L'apicoltura in Italia

Secondo i dati rilasciati dalla FAI-Federazione Apicoltori Italiani, gli apicoltori censiti in Italia sono in costante aumento: ai circa 65.000 vanno aggiunti "almeno altri 10.000 che, specie tra i giovani, nonostante la pandemia, stanno manifestando il proposito di avvicinarsi a questo allevamento seguendo i necessari corsi di formazione".
FAI registra anche il patrimonio apistico nazionale: nell'ultimo censimento 2020 ha raggiunto la quota di 1.950.000 alveari per un valore stimato di 500 milioni di euro. La presenza di alveari sul territorio, genera in Italia, per l'organizzazione agricola, 2 miliardi di euro di valore della produzione delle colture di interesse agroalimentare, cui si deve aggiungere quello dell'apporto ecosistemico che le api garantiscono con il servizio di impollinazione alla biodiversità dei nostri ambienti naturali, stimato in 150 miliardi di euro.

Il punto critico dell'apicoltura italiana - sottolinea la Federazione - è quello della produzione del miele, il cui valore potenziale annuo è atteso in circa 25.000 tonnellate e che invece, da ormai cinque anni, è soggetto a una costante riduzione dovuta alle avversità atmosferiche e ai cambiamenti climatici.

"Il settore apistico nazionale - dichiara il deputato Paolo Parentela (M5S) in occasione della Giornata Mondiale delle Api - sta subendo un drammatico crollo della produzione di miele legato ai cambiamenti climatici e all’attacco di parassiti. Il contrasto alla moria delle api sul territorio italiano passa necessariamente dal sostegno agli apicoltori, per cui ci stiamo battendo da tempo. Numerosi sono stati i risultati raggiunti a tutela delle produzioni made in Italy: creazione dell’anagrafe apistica, introduzione dell’obbligo dell’indicazione del Paese di origine in etichettatura, lotta al coleottero Aethina Tumida, potenziamento dei controlli dell’Ispettorato Repressione Frodi sul falso miele cinese, semplificazioni burocratiche per la vendita diretta, per il nomadismo e limitazioni e divieti all’utilizzo di fitofarmaci così da tutelare le api". 
Da segnalare i sostegni economici pubblici come i 2 milioni di euro per progetti finalizzati a sostenere produzioni e allevamenti di particolare rilievo ambientale, economico, sociale e occupazionale.

Photo by Jen File


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