A cura della Redazione F&T
Tanti under 41, considerati giovani in un Paese vecchio come l'Italia, sono attratti dall'agricoltura. Lo dimostra il successo di Generazione Terra, il nuovo strumento fondiario di ISMEA rivolto ai giovani che in un solo mese dall'apertura dello sportello per la presentazione delle domande ha già esaurito l'intera dotazione finanziaria, pari a 60 milioni di euro.
Oltre il 60% delle domande proviene da giovani che intendono avviare un'iniziativa imprenditoriale in agricoltura: sono gli startupper, con o senza esperienza pregressa nel settore, ma in quest'ultimo caso in possesso di un titolo di studio superiore in campo agrario o di una laurea.
Numerosa la partecipazione anche di giovani già attivi in agricoltura che, grazie alle novità introdotte dalla misura, potranno acquistare terreni funzionali alla crescita della propria azienda agricola.
ISMEA sottolinea l'omogenea distribuzione territoriale, con una quota quasi paritaria di domande provenienti dal Centro-Nord e dal Sud-Isole.
È facile intuire che il successo di Generazione Terra non riflette solo la volontà di tanti giovani di investire in agricoltura, ma anche il bisogno di strumenti che agevolino l'accesso al capitale fondiario.
L'acquisto della terra, fa sapere ISMEA, è tuttora in Italia una delle più grandi barriere che un giovane deve superare per diventare imprenditore agricolo e di conseguenza è un freno a ogni processo di ricambio generazionale e innovazione in un settore che vede ridurre progressivamente la presenza degli under 40 tra i capo azienda.
ISMEA preannuncia che l'impegno nell'agevolare l'accesso alla terra e la mobilità fondiaria non si esaurisce qui.
Il 7 marzo 2023 apre la VI edizione della Banca nazionale delle Terre Agricole, che ogni anno mira a reimmettere nel circuito produttivo migliaia di ettari di terreni agricoli.
Il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida commenta così i dati rilasciati da ISMEA sulla misura Generazione Terra. "Un vero e proprio boom di domande, più della metà da parte di laureati o diplomati. L'agroalimentare si dimostra ancora una volta un settore ricco di opportunità e prospettive per chi si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro. Dobbiamo continuare ad andare avanti su questa strada, lavorare sulla formazione delle giovani generazioni e garantire strumenti concreti per chi vuole investire il proprio futuro nell'agricoltura".
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