L'ultimo numero di CREAFuturo è dedicato alla sostenibilità, un termine, come afferma proprio il CREA in una nota, dal significato vastissimo: dal più immediato ambiente, all’economia, passando per l’agricoltura, l’alimentazione. La sfida del CREA è ambiziosa: provare ad andare oltre la percezione comune, talvolta superficiale e stereotipata, per comprenderne la complessità e vederla "messa a terra" da ricercatori, agricoltori e società civile in specifiche situazioni.
Il presidente Carlo Gaudio, nel suo editoriale ripercorre la nascita e l’evoluzione di questo concetto, analizzandone le implicazioni dal punto di vista agroalimentare, fino ad arrivare alla transizione ecologica.
Dalle piante perfette ai cereali innovativi
Una nuova agricoltura, dall’anima verde e sostenibile, però, deve poter contare su nuove piante, perfette, in grado cioè di mantenere una alta produttività e di resistere agli stress biotici e abiotici, riducendo il loro impatto ambientale: ed è proprio quello su cui sta lavorando il CREA Genomica e Bioinformatica, mentre il CREA Viticoltura ed Enologia guarda ai vitigni resistenti, per una viticoltura sostenibile.
Novità anche sul fronte dei cereali: presso i campi del CREA Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari a Montelibretti (Roma) ne saranno sperimentati di innovativi, meno esigenti in termini di risorse, basati sulla biodiversità, più resilienti ai vincoli ambientali e all’imprevedibilità dei cambiamenti climatici.
Storie di sostenibilità
Tante le storie di sostenibilità raccontate. Si parte dai territori, dove esperti e stakeholder sono impegnati in prove tecniche come in Basilicata e in Sardegna, in cui si lavora al recupero delle aree marginali, o nel Chianti, con il biodistretto, o nel parco dei Castelli Romani, dove il vino prodotto sarà riconoscibile per l’approccio green, o il "dispositivo sperimentale di lungo termine", realizzato presso la Sede CREA Orticoltura e Florovivaismo di Monsampolo, per studiare da oltre 20 anni le colture orticole biologiche.
E di contributo del biologico alla sostenibilità ci parla il Sottosegretario MiPAAF Francesco Battistoni per CREAincontra.
Anche le filiere produttive possono dare un contributo importante, da quelle inconsuete e in crescita, come i bachi da seta e i fiori eduli, a quelle esistenti migliorate, dalla pera IGP del Mantovano alla rucola e al pomodoro, fino a quelle integrate nell’ottica di una circolarità che riduca gli scarti: come nel progetto Susincer, in cui dagli scarti agroindustriali delle patate si intende ottenere una biopellicola per la protezione delle colture cerealicole.
Gli animali svolgono un ruolo fondamentale: dalla capacità dei mitili di acquacoltura di sequestrare il carbonio, alla vespa samurai che contrasta il flagello della cimice asiatica, alla filiera bufalina e all’allevamento bovino per la produzione della carne grass fed al pascolo in uliveto, in cui azienda agricola, natura e ricerca, integrandosi tra loro, hanno prodotto dati molto interessanti.
In questa direzione, anche i consumatori sono chiamati a scelte diverse, perché, come ci spiega e ci dimostra, menù alla mano, il CREA Alimenti e Nutrizione, una dieta sostenibile è possibile, ripensando completamente il cibo, il modo di produrlo e di raccontarlo, come sta iniziando a fare il sustainable food design di cui il Centro ha creato e coordina il primo hub nazionale.
Ed è in città, dove vive ormai la maggior parte dei consumatori, che occorre saper gestire e custodire il verde urbano e le foreste urbane , affinché resti inalterato il loro capitale di biodiversità e sostenibilità di cui noi tutti usufruiamo.
Le rubriche di CREAfuturo
Nel podcast si parla di sostenibilità del suolo, così come in CREA per la scuola, con la prima webfiction ad esso dedicata realizzata con i ragazzi dell’Istituto Agrario E. Sereni.
In Chiedilo al CREA c'è la risposta a un quesito di grande attualità sull’agrifotovoltaico, mentre in Presi nella rete è stato tracciato l’identikit dell’azienda agricola sostenibile.
Dal CREA con sentiment(o) evidenzia come le persone abbiano voglia di essere sostenibili e di agire in senso prima di tutto ambientale, che diventa anche economico e sociale.
CREA futuro. Le sfide della ricerca agroalimentare →