FIVI Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti e Associazione Difesa Consumatori APS affermano che il sistema di etichettatura dei vini sia ormai obsoleto e hanno scritto al Ministro delle Politiche Agricole Patuanelli e al Sottosegretario Gian Marco Centinaio per chiedere la modifica.
"Attualmente - spiega Lorenzo Cesconi, Presidente di FIVI - la sola distinzione presente in etichetta è quella tra produttore e venditore, ma che spesso è proprio questa a generare confusione nel consumatore. Nelle etichette viene riportato come produttore sia chi segue tutte le fasi, dalla vigna fino alla commercializzazione, investendo sul territorio e impegnandosi in progetti pluriennali di sostenibilità, sia chi agisce solo come committente delle operazioni, facendo svolgere l’intero processo a terzi e si limita a vendere il prodotto finito".
Cosa chiedono FIVI e Adiconsum
Le due associazioni propongono di attuare una riforma che garantisca una maggiore trasparenza nei confronti dei consumatori e una migliore tracciabilità dei prodotti, andando a distinguere chiaramente le diverse categorie e le differenti attività svolte di chi opera nella filiera.
In particolare, l’etichetta di tutti vini, sia degli spumanti sia di vini tranquilli o frizzanti, dovrebbe riportare una dicitura differenziata, indicando ogni volta l’autore delle diverse operazioni: solo così sarebbe possibile dare al consumatore informazioni complete sulla filiera produttiva, la territorialità e le procedure utilizzate, dando per questo maggiori garanzie.
I vini spumanti necessitano di una suddivisione più specifica, spiegano le associazioni, in quanto la produzione di questi ultimi prevede molteplici passaggi. Secondo le associazioni, per essere chiari in etichetta servirebbero diverse categorie, al fine di distinguere chi segue l’intero processo da chi segue solamente alcune fasi, fino ad arrivare a coloro che effettuano solo la sboccatura. "Con la normativa in vigore - sottolineano - anche questi ultimi vengono identificati come produttori, ottenendo un netto vantaggio commerciale. La differenziazione delle specifiche in etichetta richiesta da Adiconsum e FIVI è volta a valorizzare chi si impegna nel portare avanti una viticoltura autentica, che mette davanti la qualità del prodotto alla quantità e al profitto, ponendo quindi attenzione alla sostenibilità sociale".
I distinguo, a parere delle associazioni, sono inoltre indispensabili per garantire al consumatore quella trasparenza in linea con gli obiettivi prefissati dall’Unione europea attraverso la strategia Farm to Fork che ha come intento rendere il sistema alimentare più sostenibile sotto diversi aspetti.
"L’etichetta è la carta d’identità dei prodotti che consumiamo - dichiara Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale - ed è l’unico strumento a disposizione dei consumatori per fare scelte consapevoli, responsabili, sostenibili, a tutela della propria salute e dell’ambiente. Ecco perché è così importante che contenga informazioni veritiere, chiare e trasparenti. È per questo che, insieme a FIVI, abbiamo chiesto al MIPAAF di rivedere e aggiornare l’etichettatura dei vini, per rispondere in maniera puntuale alle richieste dei consumatori di maggiore correttezza e completezza delle informazioni riportate".
Foto: fivi.it
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