A cura della Redazione F&T
L'associazione tra alimentazione equilibrata e salute cerebrale, anche a livello cognitivo, durante il processo dell’invecchiamento trova conferma in numerosi studi. In particolare, l’adozione di due regimi alimentari principalmente a base vegetale, la Dieta Mediterranea e la dieta MIND (Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay), ricchi di nutrienti e di composti bioattivi essenziali per la salute del cervello e con importanti proprietà antiossidanti, sono associate a un declino cognitivo più lento, con minori disabilità funzionali, e a un ridotto rischio di demenza. A riprova di ciò, gli autori dello studio Association of Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay and Mediterranean Diets With Alzheimer Disease Pathology afferenti al Rush University Medical Center, Chicago, hanno esaminato la correlazione tra un’alimentazione controllata e la probabilità di sviluppo della malattia di Alzheimer (AD) in un gruppo di anziani deceduti durante la partecipazione al Rush Memory and Aging Project (MAP), che avevano accettato di sottoporsi a valutazioni cliniche annuali e all’autopsia cerebrale post mortem. Ciò ha reso possibile valutare lo sviluppo di AD sulla base del riscontro autoptico di beta-amiloide cerebrale, il suo correlato anatomopatologico più caratteristico. I partecipanti avevano periodicamente compilato anche questionari alimentari, utilizzati dai ricercatori per valutare la composizione complessiva della dieta e l’apporto dei singoli componenti.
L’adesione sia alla dieta MIND sia alla Dieta Mediterranea è risultata associata ad una minore quantità di beta-amiloide cerebrale. Coloro che seguivano più assiduamente la Dieta Mediterranea mostravano un carico medio di beta-amiloide pari a quello di un soggetto di 18 anni più giovane rispetto ai coetanei con più bassa aderenza alla dieta; per i soggetti che seguivano maggiormente la dieta MIND la differenza, sempre rispetto ai coetanei con aderenza più bassa, era invece pari a 12 anni.
L’analisi dei singoli alimenti che componevano le diete ha permesso di rilevare che un consumo di sette o più porzioni settimanali di verdura a foglia si associava a una riduzione di beta-amiloide corrispondente a circa 19 anni di minore età.
In base a queste osservazioni, seguire uno stile di vita sano in associazione con un’alimentazione equilibrata, secondo i modelli della dieta MIND e della Dieta Mediterranea, resta quindi un’ottima strategia per favorire la salute cerebrale e il benessere dell’intero organismo anche durante le fasi più avanzate dell’invecchiamento.
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