A cura della Redazione F&T
Il Prosciutto di Parma vuole liberarsi dalla plastica anche se è necessaria perché serve per arrivare a tutti i consumatori: nel mondo si calcola che siano 90 milioni le confezioni di prosciutto a fette. Ma dato che è nemica dell’ambiente, il Parma proverà ad arrivare ovunque avvolto nella carta anziché nelle vaschette di plastica.
Seguendo quanto emerso da uno studio realizzato negli ultimi due anni e presentato a Cibus Connecting, i produttori del Consorzio traguardano questo obiettivo per i prossimi anni.
"Noi contiamo in tempi relativamente brevi di cambiare dalla plastica alla carta. Questo procedimento - dice Paolo Tramelli, marketing manager del Consorzio del Prosciutto di Parma - consente una conservazione addirittura migliore. Per passare poi a un materiale completamente compostabile. Per questo ci vorrà un po’ più di tempo perché lo studio su questi materiali è in corso. Un domani però si arriverà sia all’utilizzo di materiali completamente riciclati sia compostabili".
Cambia anche il Disciplinare
Il Consorzio ha ricordato che pochi giorni fa la Commissione Europea ha approvato le modifiche al Disciplinare di produzione del Prosciutto di Parma con la loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE.
Il percorso di revisione risponde alla necessità, condivisa da tutti i componenti della filiera, di aggiornare il documento produttivo a circa trent’anni dalla sua prima stesura.
Ecco alcune delle novità introdotte nel Disciplinare di produzione:
- la stagionatura minima del Prosciutto di Parma è stata portata da 12 a 14 mesi mentre il peso minimo del prodotto passa da 7 a 8,2 kg e quello massimo a 12,5 kg
- il limite del tenore salino passa da 6,2% a 6%.
- risultati positivi di prove scientifiche effettuate sulla shelf life del preaffettato hanno permesso di estendere il Termine Minimo di Conservazione (TMC) del prodotto preconfezionato
- l’elenco dei tipi genetici ammessi è stato riformulato ed è stata inserita una tabella esplicativa riguardante le possibili combinazioni di incroci riproduttivi, per sottolineare ulteriormente l’utilizzo del suino pesante italiano
- ’elenco degli alimenti da somministrare in allevamento è stato oggetto di una revisione. Particolare attenzione è stata data alla provenienza delle materie prime. Alcuni alimenti provenienti dall’estero pertanto sono stati sostituiti con quelli del comprensorio per supportare l’importanza di attenersi alle prescrizioni europee
- si è deciso di estendere l’area di allevamento dei suini per la produzione di Prosciutto di Parma anche alla Regione Friuli-Venezia Giulia.
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