Clima estremo: gli impatti sono già irreversibili

Clima estremo: gli impatti sono già irreversibili

IPCC: milioni di persone senza cibo e acqua. 1 miliardo di bimbi a rischio estremo

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03

Marzo
2022

"L'aumento delle condizioni meteorologiche e climatiche estreme, fra cui ondate di caldo, siccità e inondazioni, ha avuto alcuni impatti irreversibili poiché i sistemi naturali e umani sono spinti oltre la loro capacità di adattamento", causando "una moria di massa in specie come alberi e coralli".
Questi eventi meteo estremi hanno "impatti a cascata sempre più difficili da gestire" e hanno "esposto milioni di persone a una grave insicurezza alimentare e idrica, soprattutto in Africa, Asia, Centro e Sud America, nelle Piccole Isole e nell'Artico". Lo affermano gli scienziati ONU esperti in cambiamento climatico dell'IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change nella seconda parte dedicata a Impatti, adattamento e vulnerabilità del Sesto rapporto di valutazione che sarà completato entro fine anno. L'IPCC fornisce ai leader politici valutazioni scientifiche periodiche sul cambiamento climatico, le sue implicazioni e rischi e propone strategie di adattamento e mitigazione.

"Per evitare una perdita crescente di vite umane, biodiversità e infrastrutture, urge un'azione ambiziosa e accelerata per adattarsi ai cambiamenti climatici, riducendo nel contempo in modo rapido e profondo le emissioni di gas serra."

Gli scienziati avvertono: "le città, dove vive più della metà della popolazione mondiale, sono al centro degli impatti e dei rischi dei cambiamenti climatici ma sono anche una parte cruciale della soluzione". E "qualsiasi ulteriore ritardo nell'azione globale concertata con il coinvolgimento anche delle comunità locali mancherà una finestra breve che si chiude rapidamente per garantire un futuro vivibile".
La nostra sopravvivenza è garantita anche dalla natura la quale ha un "potenziale non solo per ridurre i rischi climatici, ma anche per migliorare la vita delle persone: sani sono più resistenti ai cambiamenti climatici e forniscono servizi vitali come cibo e acqua pulita".

Il fallimento criminale dei leader

Il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres denuncia quella che definisce "l'abdicazione criminale dei vertici mondiali nella lotta al riscaldamento globale rispetto alla sofferenza dell'umanità colpita dalle catastrofi climatiche". Commentando il nuovo rapporto degli esperti del clima dell'ONU, Guterres osserva che la pubblicazione è "una raccolta della sofferenza umana e un atto d'accusa schiacciante del fallimento dei leader nell'affrontare i cambiamenti climatici. I colpevoli sono i più grandi inquinatori del mondo, che incendiano la sola casa che abbiamo".

Bambini in pericolo di vita

"Oggi 1 miliardo di bambini tra i più vulnerabili del mondo è a rischio estremo. Domani, se il mondo non agirà, lo saranno tutti i bambini". Lo afferma il direttore generale dell'Unicef Catherine M. Russell sul rapporto AR6 dell'IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change che, spiega, "rimuove qualsiasi traccia di dubbio rimasto: la crisi climatica non è una minaccia futura. È qui, sta accelerando, e continuerà a colpire il mondo in modi sempre più devastanti." Secondo l'esponente dell'Unicef, la crisi climatica ha già esposto quasi ogni bambino, in ogni continente, a un rischio maggiore di pericoli legati al clima più frequenti, intensi e distruttivi, da ondate di calore e siccità a cicloni e inondazioni, da inquinamento atmosferico a malattie trasmesse da vettori.

"Ma per alcuni bambini, la crisi climatica è più di un rischio aumentato. È una realtà che mette in pericolo la vita".

"L'Unicef chiede a tutti i Paesi di impegnarsi a garantire che le misure di adattamento rivolte ai bambini - prosegue Russel -siano al centro di tutti i piani per il clima con la massima priorità. Per essere efficaci, i piani di adattamento incentrati sui bambini e le misure di resilienza devono essere multisettoriali, coprendo i settori critici che sostengono la sopravvivenza e il benessere dei bambini: acqua e servizi igienici; salute, nutrizione e istruzione; politiche sociali e protezione dell'infanzia. Devono anche concentrare risorse e attenzione per raggiungere i bambini più marginalizzati e vulnerabili delle comunità più povere. Altrettanto importante, devono essere sviluppati e implementati con l'impegno e la partecipazione dei giovani, assicurando che le loro voci siano ascoltate e che i loro bisogni vengano considerati nelle decisioni. Infine, devono essere adeguatamente e urgentemente finanziati e dotati di risorse. I giovani - conclude Russel - hanno già aspettato troppo a lungo che i leader intraprendessero le azioni forti e drastiche necessarie per limitare la crisi climatica".

IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change →


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