Si è chiusa il 29 marzo la Conferenza di Ginevra per la biodiversità, un meeting di 15 giorni di dibattiti scientifici e negoziali, il primo dal vivo a due anni dall'incontro di Roma, tenuto qualche giorno prima dello scoppio della pandemia da Covid-19.
La Conferenza aveva l'obiettivo di perfezionare il testo di un accordo globale, il Post 2020 Global Biodiversity Framework, in vista della sua definitiva attuazione in occasione della XV sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione ONU per la Diversità Biologica, che si terrà a Kunming, in Cina, nella seconda parte di quest'anno. Quello atteso in Cina è un accordo sulla biodiversità dello stesso rilievo dell'Accordo di Parigi sul clima del 2015.
Dopo 15 giorni di negoziazioni, i governi di quasi 200 Paesi del mondo hanno raggiunto "una solida base per un accordo ambizioso globale per la tutela della biodiversità post 2020, per salvaguardare la salute del pianeta entro il 2050". Lo rende noto proprio la Convenzione sulla biodiversità, rilevando che "tuttavia occorre ancora tempo" e ricordando che i gruppi di lavoro avranno ancora un'altra riunione, la quarta, a Nairobi dal 21 al 26 giugno.
Mentre la sesta estinzione di massa corre veloce, con la perdita del 10% di biodiversità in pochi secoli - 200mila specie, delle circa 2 milioni note finora, che sarebbero scomparse in appena 500 anni a causa dell'uomo, affermano gli scienziati - i Governi sono impegnati a indicare gli obiettivi per il prossimo decennio (proteggere il 30% delle specie) con un piano per trasformare il rapporto della società con le specie animali e vegetali e garantire che, entro il 2050, si realizzi la visione condivisa di vivere in armonia con la natura.
A Ginevra sono stati compiuti "importanti progressi sulla condivisione dei benefici che offrono le sequenze delle informazioni digitali sull'uso delle risorse genetiche", ha affermato la Convezione ricordando che gli obiettivi generali della bozza - proteggere gli elementi della biodiversità a tutti i livelli (genetica, specie ed ecosistema), la sostenibilità e il benessere umano nell'uso delle specie e la condivisione equa dei benefici derivanti dall'uso della biodiversità - sono stati riaffermati in Svizzera. Molti suggerimenti sono stati aggiunti al testo base, così come punti cardine per valutare i progressi, ma richiedono un'ulteriore lavoro per via di divergenze fra alcuni Governi.
I 21 obiettivi della bozza sono stati al centro dei negoziati con contributi da tutti i delegati dimostrando un grande interesse sull'argomento.
Strumenti, idee e suggerimenti per raggiungere gli obiettivi
Nel corso della riunione sono stati discussi anche gli strumenti per l’implementazione dell’accordo. Nell'ultimo giorno della Conferenza il gruppo di lavoro istituito ad hoc nel 2019 (WG2020) ha concluso i suoi lavori. Al mattino si è riunito un gruppo di contatto per discutere e negoziare i primi 8 target, quelli indirizzati alla "riduzione delle minacce alla biodiversità", per garantire che:
- le aree a livello globale sono soggette a pianificazione territoriale integrata, che affrontano il cambiamento dell'uso del suolo e del mare, tenendo conto dei diritti consuetudinari delle popolazioni indigene e delle comunità locali (nel gergo IPLC);
- gli ecosistemi degradati sono in fase di ripristino, garantendo la connettività tra loro e concentrandosi sugli ecosistemi prioritari;
- le aree a livello globale, in particolare le aree di particolare importanza per la biodiversità, sono conservate attraverso sistemi ben connessi di aree protette e altre misure di conservazione efficaci su base territoriale, dando attuazione ai diritti degli IPLC e includendo l'obiettivo di avere il 30% di aree terrestri e il 30% di aree marine entro il 2030.
I delegati hanno presentato numerose idee e suggerimenti su tutti e tre gli obiettivi durante la sessione. Sono stati adottati quattro documenti, tra cui il resoconto della riunione:
- una raccomandazione alla COP-15, che contiene i risultati della seconda parte della terza riunione del WG2020;
- la decisione di tenere una quarta riunione del WG2020;
- una decisione sulla via da seguire sulle informazioni di sequenza digitale (DSI - Digital Sequence Information) sulle risorse genetiche.
Il quarto incontro del WG2020 di Nairobi proseguirà i negoziati sul GBF - Global Biodiversity Framework e sul DSI sulle risorse genetiche, basandosi sul lavoro del terzo incontro e sul lavoro inter-sessionale del gruppo consultivo informale sul DSI e attingendo al pertinente lavoro inter-sessionale per produrre la bozza finale del GBF per una sua considerazione alla COP-15.
La plenaria del WG2020 ha ascoltato le osservazioni conclusive dei gruppi regionali e dei principali gruppi di parti interessate.
Il SBSTTA ha adottato le raccomandazioni su: biodiversità marina e costiera; piano d'azione aggiornato per il periodo 2020-2030 per l'iniziativa internazionale per la conservazione e l'uso sostenibile della biodiversità del suolo; legami tra biodiversità e salute; specie esotiche invasive; biologia sintetica, valutazione del rischio e della gestione del rischio di organismi viventi modificati; il programma di lavoro dell’IPBES, la Piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità dei servizi ecosistemici, a sostegno della CBD per l’implementazione del GBF.
La raccomandazione sulla biodiversità marina e costiera non ha ottenuto il consenso e richiederà un ulteriore esame prima della COP di Kunming.
Lo SBI ha concordato raccomandazioni relative all'attuazione del Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza e del Protocollo di Nagoya sull'accesso e la condivisione dei benefici.
Nella delegazione italiana, a supporto del MITE, hanno partecipato, in presenza e da remoto, vari esperti di ISPRA.
Foto: isprambiente.gov.it
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