Biodiversità, parte il National Biodiversity Future Center

Biodiversità, parte il National Biodiversity Future Center

Al via il primo centro di ricerca nazionale interdisciplinare per la biodiversità previsto dal PNRR. 48 enti al lavoro

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02

Settembre
2022

La biodiversità italiana riparte dalla ricerca: è nato il 1° settembre 2022 il National Biodiversity Future Center - NBFC, la più poderosa iniziativa di ricerca e innovazione sulla biodiversità mai sviluppata in Italia.

Il progetto, gli obiettivi

Il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza sostiene la creazione di cinque Centri Nazionali dedicati alla ricerca di frontiera relativa ad aree tecnologiche coerenti con le priorità dell'agenda europea della ricerca e con i contenuti del Piano Nazionale della Ricerca 2021-2027. Uno di questi è il National Biodiversity Future Center.

La vision di NBFC è promuovere la gestione sostenibile della biodiversità italiana al fine di migliorare la salute del pianeta e restituire effetti benefici, essenziali per tutte le persone.

La missione generale del Consorzio è creare una rete nazionale estesa di università, centri di ricerca, associazioni e altri soggetti privati ​​e sociali per intraprendere azioni efficaci e immediate per fermare la perdita di biodiversità e il deterioramento dei suoi servizi ecosistemici forniti, migliorando al tempo stesso un uso sostenibile delle risorse derivanti dalla biodiversità e nuove opportunità di lavoro.
Come eredità principale della NBFC, sarà istituito un gateway scientifico sulla biodiversità che fungerà da centro nazionale per guidare lo sviluppo di tecnologie abilitanti fondamentali (KET) legati alla biodiversità, comprese le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione, per migliorare la ricerca promuovendo i processi dalla scienza alla politica nella conservazione, restauro, e la valorizzazione della biodiversità.
Gli obiettivi generali di questa piattaforma sono:

  • comprendere e affrontare i fattori diretti al declino della biodiversità a livello marino, terrestre e urbano
  • valorizzare la biodiversità per farne un elemento centrale per lo sviluppo sostenibile.

In concreto, il NBFC si propone di indirizzare attività di ricerca e innovazione interdisciplinari e di frontiera dedicate al monitoraggio, conservazione, ripristino e valorizzazione della biodiversità italiana.

Il NBFC si focalizza sul tema prioritario a livello nazionale e internazionale della biodiversità attraverso una rete, coordinata dal CNR e composta da 48 partner, scelti tra Università, Organismi di Ricerca, Fondazioni e Imprese, in base alla loro leadership scientifica, tecnologica, etica e di mercato.

Il progetto prevede un finanziamento di oltre 320 milioni di euro per i primi tre anni (2023-2025) e il coinvolgimento di oltre 1.300 ricercatori degli enti partner.

Il contributo del CREA

Nell'ambito dell'NBFC risulterà rilevante monitorare, preservare, ripristinare e valorizzare la biodiversità negli ecosistemi terrestri della Penisola. "Il nostro centro di ricerca - dichiara Pio Federico Roversi, Direttore del CREA Difesa e Certificazione - ha manifestato sin dagli inizi un forte interesse per le attività promosse all’interno del NBFC e in questo contesto ha trovato una propria peculiare collocazione come ente affiliato allo Spoke 3 Assessing and monitoring terrestrial and freshwater biodiversity and its evolution: from taxonomy to genomics and citizen science, assumendo il ruolo di capofila per il CREA. Oltre al Centro di ricerca Difesa e Certificazione per il CREA partecipano i Centri Foreste e Legno, Cerealicoltura e Colture Industriali, Politiche e Bioeconomia, ognuno apportando le proprie specificità nelle linee di ricerca individuate dal progetto. Con le premesse descritte e con le competenze dei nostri Centri, siamo pronti all’avvio di questa storica iniziativa".

In particolare, il CREA fornirà strumenti innovativi ed efficaci al mondo della ricerca, ai cittadini e ai decisori politici, così da metterli in condizione di conoscere e contrastare l’erosione della diversità biologica, quantificare i servizi ecosistemici e realizzare azioni volte alla conservazione e al ripristino della biodiversità in tutto il Mediterraneo.
Inoltre, si lavorerà all’individuazione di soluzioni innovative per raggiungere i target del Green Deal in materia di biodiversità.

Altre attività di cui si occuperà il CREA riguarderanno gli ambienti terrestri e d'acqua dolce, tra cui il monitoraggio a lungo termine degli ecosistemi forestali con particolare attenzione alla sua biodiversità funzionale in risposta ai cambiamenti globali e alle pratiche di gestione.
Sarà effettuata una diagnosi precoce della presenza di specie aliene invasive e lo studio delle loro interazioni con la componente autoctona. 
Il pubblico sarà coinvolto in iniziative di citizen science per la tutela di specie e habitat protetti, incentrate sulla valorizzazione e lo sviluppo delle collezioni museologiche.
Ampio spazio sarà dedicato alle attività di formazione e informazione per il trasferimento dei risultati della ricerca agli stakeholder.

Prospettive future

Nei tre anni di attività previsti, il NBFC mirerà a formare una nuova classe di ricercatori con competenze multidisciplinari, che rendano l’Italia una nazione di riferimento per lo studio e la conservazione della biodiversità, creando, al contempo,  consapevolezza e partecipazione da parte della società civile nei confronti della tutela e valorizzazione dell’ambiente.


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