Appello all’EFSA:

Appello all’EFSA: "Si occupi anche di qualità e sostenibilità"

A lanciarlo donne delle istituzioni, Ministero della Salute e mondo dell'associazionismo

Notizie dal mondo agroalimentare:
prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

27

Aprile
2022

Un appello all’Agenzia europea per la Sicurezza alimentare perché estenda il proprio impegno anche alla qualità e alla sostenibilità del cibo. Non solo dunque attenzione, da parte EFSA, alla sicurezza del cibo per prevenire i rischi sanitari, ma anche attenzione alla qualità del cibo in un’accezione più ampia, che comprenda il valore nutrizionale degli alimenti e la garanzia che sia stato minimizzato l’impatto ambientale della loro produzione lungo tutta la filiera.

La lettera/appello, indirizzata alla Commissione Europea, al Direttore Esecutivo di EFSA Bernhard Url, e ai Componenti del Management Board e al Chair del Comitato Scientifico di EFSA è stata illustrata stamattina alla conferenza stampa "Cibo, ambiente e salute. Sicurezza alimentare è anche qualità e sostenibilità" promossa su iniziativa della senatrice del Gruppo Misto Loredana De Petris in collaborazione con Fondazione UniVerde, Gusto H24, Associazione Verdi Ambiente e Società Onlus, che si è svolta presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato.

Dalla mucca pazza alla sostenibilità

"L’EFSA - ha spiegato la senatrice De Petris (LeU) - è nata per un’emergenza sanitaria, erano gli anni del dopo mucca pazza e quindi tutta l’impostazione dell’Authority è stata in questi anni sulla sicurezza sanitaria basata sul principio di precauzione. Credo che da allora sia passato molto tempo e soprattutto l’Italia ha fatto della questione della qualità del cibo, della diversità del cibo legata ai territori, quindi dello stile di vita, della dieta mediterranea, uno degli elementi caratteristici di tutto il suo sistema agroalimentare. Anche l’Europa si è incamminata su questa strada dando delle indicazioni precise con il programma Farm to Fork, quindi noi chiediamo che ci sia un’evoluzione dell’Agenzia per la sicurezza alimentare e che si arrivi a far sì che l’agenzia si occupi prevalentemente di sicurezza, certamente, ma anche di qualità e di sostenibilità. L’UE deve riuscire ad essere sempre più un punto di riferimento per lo sviluppo di un modello che includa i pilastri della sicurezza alimentare".

"L’EFSA - ha aggiunto il presidente della Fondazione Univerde Pecoraro Scanio - non può occuparsi solo genericamente del fatto che un prodotto non faccia star male" ma "deve garantire qualità, tracciabilità e sostenibilità" del cibo.
"Questo vale soprattutto adesso, in una situazione in cui risultano palesi i tentativi di utilizzare la crisi geopolitica per abbassare drasticamente gli standard di qualità dell’importazione dei prodotti agricoli che l’Europa ha ottenuto in tanti anni di impegno. Non è accettabile che le lobby del glifosato, dell’eccesso di chimica nei campi e degli OGM cerchino di far leva sull’emergenza per scardinare le tutele a proteggere consumatori e produttori. Il glifosato è pericoloso e cancerogeno e quindi noi vogliamo grano che non sia trattato con il glifosato e queste garanzie l’Unione Europea ce le deve dare", ha sottolineato il Presidente della Fondazione Univerde.

e dalla sostenibilità alla salute

"Il nesso tra la sicurezza alimentare e la sostenibilità passa per la salute - ha rimarcato Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale per la Sicurezza alimentare del Ministero della Salute -. Abbiamo bisogno di avere un cibo che mentre sia sicuro, sia al contempo salutare e sostenibile. Proponiamo quindi di gestire questa evoluzione intellettuale concependola non come variazione ma come enunciazione diversa e futura, che porterà sempre di più l’EFSA ad essere non solo un’Authority ma l’unica fonte importante in materia scientifica per l’Italia, l’Europa e il mondo".
A livello tecnico l’appello chiede di istituire un Centro di conoscenza scientifica all’interno dell’EFSA che lavori per "ridurre del 50% l’uso dei pesticidi chimici entro il 2030; ridurre le perdite di nutrienti di almeno il 50%, garantendo nel contempo che non si verifichi un deterioramento della fertilità del suolo; ridurre l’uso dei fertilizzanti di almeno il 20% entro il 2030; ridurre del 50% le vendite di antimicrobici per gli animali da allevamento e per l’acquacoltura entro il 2030; destinare almeno il 25% della superficie agricola all’agricoltura biologica entro il 2030".
"Dopo circa vent’anni anni dalla nascita dell’EFSA - conclude l’appello - occorre una positiva evoluzione delle attività dell’Autorità allargando il proprio impegno ai tanti aspetti della qualità, della provenienza e della certificazione per garantire tutti gli ambiti della sicurezza alimentare". Si chiede inoltre di "puntare l’attenzione sulla tracciabilità, gli aspetti nutrizionali, salutistici e sensoriali che sono tutti fattori che concorrono a determinare la qualità totale dei prodotti".

L'appello è firmato da Nelson Marmiroli, Professore Emerito Biotecnologie ambientali dell’Università di Parma, Direttore del Consorzio InterUniversitario Scienze Ambientali (CINSA) e Donato Troiano, direttore di Gustoh24 e del Consiglio nazionale dell’associazione ambientalista Verdi Ambiente & Società. Tra gli altri promotori e firmatari della lettera/appello, Giorgio Calabrese, Presidente Comitato nazionale per la Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute; Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente di UniVerde, già Ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura, Loredana De Petris, Capogruppo del Gruppo misto del Senato della Repubblica, Gianni Mattioli, già Ministro delle politiche Comunitarie, Enrico Derflingher, Presidente internazionale di Euro-Toques, Guido Pollice, Presidente onorario di Verdi Ambiente & Società, Rocco Pozzullo, Presidente nazionale FIC Federcuochi, Claudia Sorlini, già Preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, Stefano Zuppello, Presidente nazionale di Verdi Ambiente & Società.

Foto: Fondazione Univerde


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