Stato d'emergenza in Lombardia: limitare l'uso d'acqua

Stato d'emergenza in Lombardia: limitare l'uso d'acqua

Attivato il sistema di protezione civile. In campagna Delfini prega per "l’acqua e il refrigerio alla terra assetata"

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27

Giugno
2022

A causa della "grave situazione di deficit idrico", e "a sostegno della popolazione, dell'ambiente e delle attività produttive", la Regione Lombardia ha dichiarato lo stato di emergenza regionale.

Lo prevede un Decreto del Presidente Attilio Fontana, valido fino al 30 settembre, che attiva il sistema regionale di protezione civile e raccomanda a tutti i cittadini "di utilizzare l'acqua in modo estremamente parsimonioso, sostenibile ed efficace, limitandone il consumo al minimo indispensabile".
Ai Comuni è raccomandato inoltre di limitare l'impiego dell'acqua potabile per attività per le quali non ne sia necessario l'uso.

Il Decreto del governatore Fontana stabilisce inoltre che la Regione metta a disposizione dei sindaci uno schema di ordinanza su risparmio idrico e limitazioni per l'uso dell'acqua potabile, raccomandandone l'adozione, inviandone copia all'ente per monitorarne l'adozione sul territorio.

Il decreto prevede ancora che "i concessionari delle utenze irrigue diano priorità al servizio irriguo, tenendo conto delle culture e della loro fase fenologica", attivando anche delle campagne di sensibilizzazione nei confronti dei consorziati.

Al Governo viene chiesta la costituzione di una cabina di regia permanente, congiunta tra lo Stato e le Regioni, per il monitoraggio della crisi idrica a livello nazionale.

La preghiera per l’acqua: "Fiduciosi in Dio e solidali tra noi, ce la faremo"

Monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, sabato 25 giugno 2022 ha raccolto i fedeli in preghiera in alcune zone agricole lombarde invitando anche a cambiare gli "stili di vita rovinosi". L’Arcivescovo ha recitato il Rosario in tre località della Bassa, la zona più agricola della Diocesi: "La terra è un giardino da custodire e non una proprietà da saccheggiare".

Fede e cambiamento. Non è solo "una preghiera per la fecondità della terra che richiede la fede semplice di un bambino che si fida del Padre" ma anche un invito "ad accogliere la chiamata a uno stile di vita che abiti la terra come chi coltiva il giardino piantato da Dio in Eden".
L’Arcivescovo Mario Delpini si è soffermato a lungo in silenzio davanti alla Madonna del Cinquecento che abbellisce la chiesa di Trezzano sul Naviglio, poi prende la parola per spiegare il senso del suo semplice pellegrinaggio in tre zone agricole della Diocesi, le altre due sono Mediglia e Trezzano Rosa, che soffrono la siccità e chiedere a Dio di donare "l’acqua e il refrigerio alla terra assetata".

"Cambiare gli stili di vita rovinosi"

"Non me ne intendo di cambiamento climatico" premette Delpini, ma sottolinea "lo sperpero e lo sfruttamento delle risorse naturali" ed esorta a essere "persone che conoscono la sobrietà come una virtù" e a "cambiare gli stili di vita se si dimostrano rovinosi".
"Desidero percorrere le terre del riso e del grano, le terre dei fossi e dei campi per invocare  la Madonna della Bassa perché venga in aiuto alla nostra debolezza".
Nei discorsi di tutti sul sagrato si fa riferimento a quei dieci giorni, i prossimi, considerati decisivi per salvare almeno in parte i raccolti. 

Nella foto chiesadimiliano.it: Monsignor Delpini nella Chiesa di Sant'Ambrogio a Trezzano sul Naviglio.


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