Sicurezza alimentare: +31% gli allarmi in italia

Sicurezza alimentare: +31% gli allarmi in italia

Coldiretti: l'80% delle notifiche riguardano alimenti importati. Dalla Turchia il maggior numero di prodotti contaminati

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25

Novembre
2022

A cura della Redazione F&T

Sono aumentati di ben il 31% gli allarmi alimentari in Italia con 389 notifiche inviate dal nostro Paese all’Unione europea. Di questi avvisi, l'80% hanno riguardato cibi provenienti dall’estero. È quanto emerge dal dossier Coldiretti, presentato al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Roma, sulla Black list dei cibi più pericolosi sugli scaffali venduti in Italia.
Coldiretti ha fatto la sua analisi sulla base dell’ultimo Rapporto Annuale della Commissione Europea sul Sistema di allerta rapido europeo - RASFF pubblicato nel 2022, che registra gli allarmi per rischi alimentari verificati a causa di residui chimici, micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti nell’Unione Europea.

Carne di pollo polacca, mandarini e pompelmi dalla Turchia, peperoni sempre turchi, pepe nero brasiliano e semi di sesamo dall’India sono ai primi posti primi della "black list" dei prodotti alimentari più pericolosi per la salute rilevati nella UE, nella quale entrano per la prima volta anche le arance dall’Egitto, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati del Rapporto RASFF.

In generale, in testa alla classifica dei Paesi dai quali arrivano i prodotti più contaminati c’è la Turchia, presente per ben tre volte nella top-ten dei cibi più pericolosi e responsabile del 13% degli allarmi alimentari scattati in Europa.

A seguire, l’India e la Polonia, responsabili dell’8% delle notifiche complessive, ma preoccupazioni, spiega la Coldiretti, vengono anche dalla Cina, che rappresenta quasi la metà delle notifiche relative ai materiali a contatto con gli alimenti, per la presenza di sostanze non autorizzate nei prodotti di plastica, come il bambù e la migrazione di ammine aromatiche, melamina, formaldeide ecc. Per far fronte a questo problema l’UE ha lanciato un’azione sui materiali a contatto con gli alimenti contenenti "polvere" di bambù, venduti illegalmente nel mercato dell’Unione, che ingannano il consumatore con finti prodotti naturali ed ecologici quando in realtà sono di plastica e rappresentano un rischio per la salute, in quanto possono trasferire sostanze indesiderate al cibo.

I pericoli maggiori, sottolinea la Coldiretti, sono venuti da prodotti ortofrutticoli, in particolare peperoni, mandarini e pompelmi turchi contenenti residui di pesticidi e dalla carne di pollo polacca contaminata dalla Salmonella, ma si conferma, rispetto allo scorso anno, anche il rischio della presenza di ossido di etilene nei semi di sesamo provenienti dall’India, utilizzato tal quale nelle insalate e come ingrediente in molti prodotti dell’industria alimentare.

In Italia, nel 2022 le importazioni di carne di pollo dalla Polonia sono più che raddoppiate (+126%) rispetto al 2021, raggiungendo la quantità di 15 milioni di chili, secondo l’analisi di Coldiretti sui dati ISTAT relativi ai primi otto mesi dell’anno.

Entra invece nella black list l’Egitto, sia con le arance, che presentano residui di pesticidi non autorizzati nell’UE come il Chlorpyrifos, sia con le arachidi, che hanno fatto registrare un elevato contenuto di aflatossine. Nella lista si confermano poi il pepe nero brasiliano contaminato da Salmonella e i fichi secchi turchi, i pistacchi iraniani e le arachidi dagli USA per la presenza di aflatossine.

"Occorre garantire che le importazioni di prodotti da Paesi terzi rispettino gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’importanza che l’UE assicuri il principio di reciprocità nei rapporti commerciali "a partire dall'accordo UE-Mercosur, che rischia di aprire le porte a prodotti che utilizzano più di 200 pesticidi non autorizzati da noi".

coldiretti.it

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