Scarsità di CO2, le bibite gassate a rischio

Scarsità di CO2, le bibite gassate a rischio

Assobibe: "esaurite le scorte alcuni operatori fermeranno la produzione". Acqua Sant'Anna lo ha già fatto

Notizie dal mondo agroalimentare:
prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

08

Luglio
2022

Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia, conferma la difficoltà di reperimento di CO2 alimentare sul mercato da parte di numerose aziende del settore, in particolare le PMI.

La scarsa disponibilità di questa materia prima è un ulteriore effetto dell’aumento dei costi dell’energia e delle difficolta di trasporto, che rendono più complessa la sua estrazione naturale e/o produzione industriale.
Il problema della sua disponibilità e prezzo, fa sapere Assobibe in una nota, si aggiunge ai costi di energia, plastica, alluminio, cartone e vetro che sono rincarati, mettendo a rischio la stagione estiva per molti operatori.

"Le aziende che operano in Italia nel settore delle bevande analcoliche - dichiara Giangiacomo Pierini, Presidente di Assobibe - sono in un momento di estrema difficoltà. Ai rincari dei costi dell’energia, oltre 550% per le industrie che rappresento, a quello delle materie prime per i nostri packaging, si aggiungono problemi di reperimento di alcune materie prime, in particolar modo di anidride carbonica".
Assobibe, nell'occasione, chiede l'annullamento della Sugar Tax, già più volte rimandata, che dovrebbe entrare in vigore da gennaio 2023: "Le aziende che rappresento tra pochi mesi saranno tassate dalla sugar tax su tutti i loro prodotti, con inevitabili effetti sui prezzi. Chiediamo al Governo - conclude Pierini - di agire almeno su questo, perché la tassa deve essere eliminata per dare un po’ di respiro alle aziende e provare davvero a ripartire".

Segnaliamo che secondo uno studio di Nomisma, lo scorso anno i consumi di soft drink in Italia sono cresciuti, raggiungendo i 28,3 milioni di ettolitri: +8% rispetto al 2020.

Intanto Acqua Sant'Anna, azienda di Vinadio nel Cuneese, il più grosso produttore europeo di acque oligominerali con un 1 miliardo e mezzo di bottiglie all'anno, fa sapere che ha appena fermato le linee di produzione dei prodotti gassati (circa il 30% della loro produzione), a causa della difficoltà di trovare anidride carbonica.  Il Presidente e AD di Acqua Sant’Anna, Alberto Bertone, ha spiegato all’Ansa: "La COè introvabile e anche tutti i nostri competitori sono nella stessa situazione".

Foto: assobibe.it


Condividi su: