Sono più di 700 le cantine già confermate che parteciperanno alla prima edizione di Sana Slow Wine Fair, la manifestazione internazionale dedicata al" vino buono, pulito e giusto", organizzata da BolognaFiere, con la direzione artistica di Slow Food, la collaborazione di Società Excellence e la partecipazione di FederBio, in programma a Bologna dal 26 febbraio al 1° marzo 2022.
Gli organizzatori fanno sapere che nelle prossime settimane il numero delle cantine che aderiscono è destinato a crescere.
Ci saranno produttori che vengono dall'Italia intera, sono presenti tutte le regioni e province autonome, e centinaia di realtà estere provenienti da Albania, Argentina, Armenia, Austria, Bosnia, Brasile, Bulgaria, Cile, Croazia, Francia, Germania, Macedonia, Montenegro, Olanda, Perù, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti e Sudafrica.
Le etichette presenti (il catalogo ne conta oltre 3700, qui l'elenco, e il numero salirà a 5000) rispondono ai tre princìpi che guidano la Slow Wine Coalition e che sono contenuti nel Manifesto Slow Food per un vino buono, pulito e giusto: si tratta della sostenibilità ambientale, della tutela del paesaggio e del ruolo culturale e sociale che le aziende vitivinicole possono giocare nei territori dove operano.
Le testimonianze dei viticoltori: Sostenibilità Ambientale...
Rispettare l’ambiente significa, tra le altre cose, dire no alla chimica in agricoltura: niente erbicidi, in altre parole. Paraschos è una cantina che si trova tra San Floriano del Collio e Olsavia (Gorizia), in Friuli-Venezia Giulia. A guidare l’azienda, oggi, sono Alexis e Jannis, figli del fondatore Evangelos che dalla greca Salonicco arrivò per studiare all’università di Trieste. "Papà ha iniziato a interessarsi al vino perché affascinato dai contadini e viticoltori del Collio che, negli anni Settanta e Ottanta - ha raccontato Alexis - lavoravano la terra con rispetto, e non si sognavano certo di introdurre diserbanti in vigna. Sono loro ad avergli trasmesso quell’amore per la terra che fa desiderare di passarla ai figli e non di sfruttarla e basta. Per noi prima è venuta l’agricoltura biologica, sostenibile, ecologica che dir si voglia, poi è venuto il vino".
Impatto Sociale...
Un altro aspetto rilevante riguarda la sostenibilità umana dell’azienda: "Paghiamo stipendi sopra la media - ha raccontato Lorenzo Marotti Campi, figlio dei fondatori dell’omonima cantina di Morro d’Alba, in provincia di Ancona - perché abbiamo bisogno di instaurare rapporti di lungo termine e di fiducia con le persone con cui lavoriamo".
Lavorano rispettando questo principio anche Jill e Steve Matthiasson, dell’omonima cantina Matthiasson a Napa, in California: "Non assumiamo lavoratori stagionali - ha spiegato Steve agli organizzatori - tutti i nostri 17 dipendenti hanno un lavoro stabile e duraturo. Abbiamo deliberatamente progettato il nostro business in questo modo, e aiuta il fatto che abbiamo diversi vigneti con diverse varietà di uva che maturano in tempi diversi".
E anche quando gli imprevisti stravolgono la routine, la coppia di imprenditori ha trovato il modo di superare il momento: "Circa due terzi delle nostre vendite dipendono dai ristoranti e così, quando è esplosa la pandemia di Covid-19 e i ristoranti hanno chiuso, le nostre vendite si sono fermate. Ci siamo orientati il più velocemente possibile verso le degustazioni guidate su Zoom, e fortunatamente le nostre iniziative in questo campo sono state rapidamente riprese e recensite da riviste nazionali. Questo ha salvato la nostra attività".
...La tutela del paesaggio
Il terzo principio che guida la Slow Wine Coalition, e di conseguenza la Sana Slow Wine Fair che ne rappresenta il primo incontro internazionale, riguarda la difesa della bellezza del paesaggio. La vite è la coltura che più di qualunque altra contribuisce a definire l’aspetto delle aree collinari e precollinari e per questa ragione è indispensabile che i viticoltori se ne prendano cura. "Nostro padre per molti anni ha lavorato come agronomo, ci ha trasmesso la passione e la dedizione per la vigna, e grazie a lui e ai nostri nonni siamo cresciuti a contatto con la natura" ha raccontato Maria Rosa Bordini, che insieme alla sorella Enrica e ai fratelli Enrico e Giampaolo ha ereditato l’azienda Villa Papiano di Modigliano (Forlì-Cesena) fondata dal padre Remigio. "Abbiamo sognato per anni di costruire un progetto di vita insieme incentrato sulla natura e sulla vigna. Nel 2000 abbiamo trovato questo posto perfetto, con un ecosistema capace di trasmettere questa unicità anche nel vino che produciamo". Un luogo incastonato nell’Appennino tosco-romagnolo da conservare e proteggere anche rendendolo produttivo. Purché sia una produzione rispettosa.
Per altre informazioni rimandiamo al sito della manifestazione →
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