Sana Slow Wine Fair si avvicina

Sana Slow Wine Fair si avvicina

A Bologna, dal 26 febbraio al 1° marzo, 800 cantine presenzieranno alla prima edizione della manifestazione dedicata al "vino buono, pulito e giusto"

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prodotti, mercati, tecnologie, processi di filiera

14

Gennaio
2022

Sono più di 700 le cantine già confermate che parteciperanno alla prima edizione di Sana Slow Wine Fair, la manifestazione internazionale dedicata al" vino buono, pulito e giusto", organizzata da BolognaFiere, con la direzione artistica di Slow Food, la collaborazione di Società Excellence e la partecipazione di FederBio, in programma a Bologna dal 26 febbraio al 1° marzo 2022
Gli organizzatori fanno sapere che nelle prossime settimane il numero delle cantine che aderiscono è destinato a crescere.
Ci saranno produttori che vengono dall'Italia intera, sono presenti tutte le regioni e province autonome, e centinaia di realtà estere provenienti da Albania, Argentina, Armenia, Austria, Bosnia, Brasile, Bulgaria, Cile, Croazia, Francia, Germania, Macedonia, Montenegro, Olanda, Perù, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti e Sudafrica. 
Le etichette presenti (il catalogo ne conta oltre 3700, qui l'elenco, e il numero salirà a 5000) rispondono ai tre princìpi che guidano la Slow Wine Coalition e che sono contenuti nel Manifesto Slow Food per un vino buono, pulito e giusto: si tratta della sostenibilità ambientale, della tutela del paesaggio e del ruolo culturale e sociale che le aziende vitivinicole possono giocare nei territori dove operano.

Le testimonianze dei viticoltori: Sostenibilità Ambientale...

Rispettare l’ambiente significa, tra le altre cose, dire no alla chimica in agricoltura: niente erbicidi, in altre parole. Paraschos è una cantina che si trova tra San Floriano del Collio e Olsavia (Gorizia), in Friuli-Venezia Giulia. A guidare l’azienda, oggi, sono Alexis e Jannis, figli del fondatore Evangelos che dalla greca Salonicco arrivò per studiare all’università di Trieste. "Papà ha iniziato a interessarsi al vino perché affascinato dai contadini e viticoltori del Collio che, negli anni Settanta e Ottanta - ha raccontato Alexis - lavoravano la terra con rispetto, e non si sognavano certo di introdurre diserbanti in vigna. Sono loro ad avergli trasmesso quell’amore per la terra che fa desiderare di passarla ai figli e non di sfruttarla e basta. Per noi prima è venuta l’agricoltura biologica, sostenibile, ecologica che dir si voglia, poi è venuto il vino".

Impatto Sociale...

Un altro aspetto rilevante riguarda la sostenibilità umana dell’azienda: "Paghiamo stipendi sopra la media - ha raccontato Lorenzo Marotti Campi, figlio dei fondatori dell’omonima cantina di Morro d’Alba, in provincia di Ancona - perché abbiamo bisogno di instaurare rapporti di lungo termine e di fiducia con le persone con cui lavoriamo".
Lavorano rispettando questo principio anche Jill e Steve Matthiasson, dell’omonima cantina Matthiasson a Napa, in California: "Non assumiamo lavoratori stagionali - ha spiegato Steve agli organizzatori - tutti i nostri 17 dipendenti hanno un lavoro stabile e duraturo. Abbiamo deliberatamente progettato il nostro business in questo modo, e aiuta il fatto che abbiamo diversi vigneti con diverse varietà di uva che maturano in tempi diversi".
E anche quando gli imprevisti stravolgono la routine, la coppia di imprenditori ha trovato il modo di superare il momento: "Circa due terzi delle nostre vendite dipendono dai ristoranti e così, quando è esplosa la pandemia di Covid-19 e i ristoranti hanno chiuso, le nostre vendite si sono fermate. Ci siamo orientati il più velocemente possibile verso le degustazioni guidate su Zoom, e fortunatamente le nostre iniziative in questo campo sono state rapidamente riprese e recensite da riviste nazionali. Questo ha salvato la nostra attività".

...La tutela del paesaggio

Il terzo principio che guida la Slow Wine Coalition, e di conseguenza la Sana Slow Wine Fair che ne rappresenta il primo incontro internazionale, riguarda la difesa della bellezza del paesaggio. La vite è la coltura che più di qualunque altra contribuisce a definire l’aspetto delle aree collinari e precollinari e per questa ragione è indispensabile che i viticoltori se ne prendano cura. "Nostro padre per molti anni ha lavorato come agronomo, ci ha trasmesso la passione e la dedizione per la vigna, e grazie a lui e ai nostri nonni siamo cresciuti a contatto con la natura" ha raccontato Maria Rosa Bordini, che insieme alla sorella Enrica e ai fratelli Enrico e Giampaolo ha ereditato l’azienda Villa Papiano di Modigliano (Forlì-Cesena) fondata dal padre Remigio. "Abbiamo sognato per anni di costruire un progetto di vita insieme incentrato sulla natura e sulla vigna. Nel 2000 abbiamo trovato questo posto perfetto, con un ecosistema capace di trasmettere questa unicità anche nel vino che produciamo". Un luogo incastonato nell’Appennino tosco-romagnolo da conservare e proteggere anche rendendolo produttivo. Purché sia una produzione rispettosa.

Per altre informazioni rimandiamo al sito della manifestazione →


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