A cura della Redazione F&T
Il Consiglio di Amministrazione de La Doria Spa, primo produttore europeo di legumi conservati, di pelati e polpa di pomodoro nel canale retail e tra i principali produttori italiani di succhi e bevande di frutta, ha approvato il Progetto di Bilancio di esercizio e il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022. I ricavi consolidati, per la prima volta nella storia del Gruppo, superano la soglia del miliardo di euro, fino ad arrivare a 1,018 miliardi di euro, in aumento del 17,6% rispetto agli 866 milioni di euro dell’esercizio precedente.
Il valore, spiega l'azienda in una nota, va letto alla luce di un incremento dei prezzi di listino, correlato a un forte aumento dei costi riconducibili ai fattori congiunturali e geopolitici legati alla pandemia e in particolar modo al conflitto in Ucraina, e a una crescita del 3,4% dei volumi dei prodotti venduti.
Dal punto di vista della suddivisione del fatturato per categorie di prodotto offerte dal Gruppo La Doria, la linea derivati del pomodoro, anche detta "Linea Rossa", ha registrato un aumento dei ricavi pari al 24%, la "Linea sughi" è aumentata del 20,5%, mentre la "Linea legumi, vegetali e pasta in scatola" vede una crescita complessivamente del 19,6%. Infine, la "Linea frutta" e le "Altre linee", ossia i prodotti acquistati da terzi e commercializzati dalla controllata LDH sul mercato inglese, sono aumentate rispettivamente del 7,8% e del 12,6%.
La ripartizione del fatturato per aree geografiche mostra una crescita del mercato italiano (+ 20%), secondo solo a UK, con un’incidenza sui ricavi totali pari al 16,9%. Il Gruppo, che esporta i propri prodotti in 60 Paesi nel mondo, ha aumentato i propri ricavi nei mercati internazionali del 17%, con un’incidenza dell’83,1%.
Le migliori performance si sono registrate nei mercati storici per La Doria, tra cui la Gran Bretagna, che resta il principale mercato estero di sbocco, la Germania e i Paesi Scandinavi. Seguono l’Australia, la Nuova Zelanda e i Paesi dell’est Europa. Il Gruppo genera inoltre importanti quote di fatturato anche in Francia, negli USA e in Giappone.
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