MASAF, MIMIT e Salute regolamentano l'etichettatura dei prodotti a base di insetti

MASAF, MIMIT e Salute regolamentano l'etichettatura dei prodotti a base di insetti

L'etichetta deve specificare in modo puntuale e visibile quali prodotti hanno derivazione da Acheta domesticus, Tenebrio molitor, Alphitobius diaperinus e Locusta migratoria

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24

Marzo
2023

di Valentina Oldani

Tra il 2021 e il 2023 la Commissione europea ha dato l'assenso al commercio di alcune specie di insetti come alimenti destinati al consumo umano grazie ai pareri scientifici positivi dell'EFSA.
Il 3 maggio 2021 l'UE autorizzò, per la prima volta, la vendita di una specie di insetti quale prodotto alimentare: il Tenebrio molitor.
A gennaio 2023, dopo l'autorizzazione della Locusta migratoria e la polvere parzialmente sgrassata di Grillo domestico, l’UE ha dato l'ok anche all’immissione sul mercato delle larve di Alphitobius diaperinus congelate, in pasta, essiccate e in polvere.
Ora il Governo italiano si è messo al lavoro per regolamentare l'etichettatura dei prodotti che li contengono: ben tre Ministeri hanno formulato i quattro decreti sull'etichettatura dei prodotti a base di insetti con firma, appunto, del Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, di concerto con il Ministro delle Imprese Adolfo Urso e con il Ministro della Salute Orazio Schillaci.

I provvedimenti, che hanno visto l'intesa in Conferenza Stato-Regioni, contengono le indicazioni da riportare in etichetta per tutti i prodotti destinati al consumo umano ottenuti tramite l'utilizzo di Acheta domesticus (grillo domestico), larva di Tenebrio molitor (larva gialla della farina), larva di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) e Locusta migratoria.

Durante la conferenza stampa tenuta il 23 marzo al MASAF dai Ministri e dal Coordinatore nazionale della Commissione Politiche Agricole della Conferenza Regioni, Federico Caner, è stata mostrata un'ipotesi di etichetta con le diciture:
Il prodotto contiene: (nome insetto) essicato/in polvere
Tale ingrediente può provocare reazioni allergiche
Paese d'origine: xxxxxxx


"Quello che i Decreti prevedono è un'etichetta con provenienza del prodotto, i rischi connessi al consumo e il quantitativo di farine di insetti presente, ma abbiamo anche previsto scaffali appositi dove possono essere esposti all'interno dei negozi", in modo che "chi vorrà scegliere grilli, larve e locuste possa indirizzarsi lì e chi non vorrà farlo, come immagino la maggior parte degli italiani, potrà tenersi lontano", ha spiegato Lollobrigida.

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha affermato: "Vigileremo con attenzione anche grazie al rigoroso controllo dei carabinieri dei NAS sia per quanto riguarda il divieto dell'utilizzo di farine di insetti in alimenti tipici della dieta mediterranea come pizza e pasta, sia per quanto riguarda la conformità dell'etichettatura dei prodotti che li contengono e che dovrà esser visibile e chiara". 
"Chi acquista questi prodotti a base di farine di insetti - ha detto Schillaci - deve sapere che c'è un rischio di allergia anche se adesso non lo sappiamo quantificare nello specifico".


"Alla base dei provvedimenti firmati oggi vi è il principio della trasparenza su cui si fonda la capacità di scelta di consumatori, che devono sapere come un prodotto è stato realizzato, da dove proviene e con cosa è fatto, per esser liberi di utilizzarlo o meno", ha affermato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

"Il nostro obiettivo è dare informazioni chiare rispetto al tema fondamentale dell'alimentazione. Non considero gli insetti in concorrenza con i cibi della Dieta Mediterranea, ma ritengo fondamentale evitare che i prodotti del made in Italy siano confusi con queste farine. Per questo occorre una etichettatura specifica su questi prodotti", ha inoltre commentato il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.

"L'utilizzo di farine provenienti da insetti va ben esplicitata, così come i possibili rischi per la salute", ha sottolineato Federico Caner, Coordinatore nazionale della Commissione Politiche Agricole della Conferenza Regioni, che ha ribadito: "Occorrono informazioni chiare sulle confezioni di tutti questi prodotti, inclusa la loro esposizione al pubblico in scomparti ben identificabili e in scaffalature dedicate".

I Decreti saranno notificati a Bruxelles e potranno essere applicabili solo dopo il parere UE.

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